Buongiorno Viaggiatori!
Eccomi di nuovo qui anche se in ritardo rispetto al programma. Per farmi perdonare ho deciso di portare sul blog la recensione di uno dei libri che ho letto più volentieri ultimamente: La ragazza del treno di Paula Hawkins.
Ho ricevuto questo libro da mia madre per l’Epifania e, avendone sentito parlare molto bene, non vedevo l’ora di leggerlo. E’ stato il bestseller internazionale del 2017 e ha venduto più di 18 milioni di copie. Viste le premesse, ero molto curiosa di scoprire se tutti questi pareri positivi sarebbero stati confermati. Inizialmente, il risalto che era stato dato al libro mi ha resa molto scettica in quanto temevo che avrebbe deluso le mie aspettative.
Beh.. non è stato assolutamente così! Ho amato questo libro alla follia, dall’inizio alla fine, in ogni suo aspetto.
Si tratta di un thriller psicologico in cui le personalità dei vari personaggi sono delineate alla perfezione. Ognuno di loro è importante al fine dello sviluppo della vicenda e possiede un ruolo ben definito. E’ molto diverso dai thriller a cui sono abituata ed è proprio questo aspetto ad avermi conquistata. Al centro della narrazione non c’è l’azione concreta quanto la psicologia e le motivazioni che sottostanno ad ogni comportamento dei protagonisti. E’ un viaggio nella quotidianità di cinque persone; una vita apparentemente perfetta ma che in realtà presenta delle ombre. I personaggi indossano una maschera che, piano piano, cade e tutti si rivelano per quello che sono veramente.
La protagonista principale è Rachel che ogni mattina prende lo stesso treno per recarsi al lavoro, nella periferia di Londra. Durante il tragitto, il suo passatempo preferito è guardare fuori dal finestrino e immaginare la vita delle persone che vede sfilare dal treno. In particolare, la sua attenzione viene catturata da un’abitazione vicina alla sua vecchia casa. Qui abita una coppia di giovani innamorati e Rachel ne spia i comportamenti per giorni e giorni fantasticando sulla perfezione della loro vita, rimanendone affascinata. Un giorno però vede qualcosa che la sconvolge, tutto si stravolge e i sogni si trasformano in incubi. Da quel momento niente sarà più come prima.
Strutturalmente, ogni capitolo è dedicato ad un protagonista e narra la vicenda dal suo personale punto di vista. Apparentemente queste cinque persone non hanno nulla in comune ma, pagina dopo pagina, si costruiscono dei legami indissolubili. Inizialmente questa divisione mi disorientava in quanto, facevo fatica a distinguere un personaggio dall’altro. Con lo scorrere delle pagine invece, mi sono dovuta ricredere: ho capito che ognuno di loro, essendo molto caratterizzato, aveva bisogno del proprio spazio per raccontarsi.
Ho apprezzato particolarmente la maestria dell’autrice nel creare aspettativa. La storia si crea col passare delle pagine, niente è anticipato, nulla è come sembra. Il lettore è sempre col fiato sospeso, fino all’ultima riga. Non ho trovato niente di scontato nella narrazione, sono rimasta incollata ad ogni singola pagina. Cercavo di capire quale sarebbe stato il finale della storia ma ogni volta c’era qualcosa che mi stupiva, e tutto cambiava. Si può dire che non ci sia un evento sconvolgente che predomina: sono tanti piccoli avvenimenti in grado di meravigliare il lettore.
Consiglio la lettura a tutti anche a chi non ama particolarmente il genere thriller. Sono sicura che riuscirà a conquistarvi. Ma se vi state chiedendo se guarderò anche il film.. la risposta è no. Il libro mi è piaciuto troppo e ho paura che il film possa non essere all’altezza.
–Elaysa–