Buongiorno Viaggiatori!
Finalmente posso dedicarmi al nuovo articolo. Vi dico già che non sarà impegnativo come l’ultima recensione pubblicata qualche giorno fa.
Prima di tutto, ne approfitto per annunciarvi che il blog subirà presto delle modifiche. Sto tentando di migliorarlo ogni giorno di più ma la cosa richiede tempo, che ultimamente non ho avuto. Però, visto che ci tengo particolarmente, mi impegnerò al massimo!
A questo proposito, stamattina ho il piacere di raccontarvi qualcosa in più di me e della mia vita di lettrice. Conto di pubblicare un articolo di questo genere ogni qualvolta mi venga in mente qualcosa che meriti di essere raccontato a voi che mi leggete.
Non molto tempo fa, parlando con mia madre del blog e della passione per libri e lettura, ho scoperto una cosa di me che non ricordavo, essendo all’epoca molto piccola.
Ero consapevole di aver imparato molto presto (ancora prima di andare a scuola) sia a leggere che a scrivere. No, non sono un genio. Semplicemente i miei genitori, soprattutto mia madre, hanno fatto in modo che sviluppassi interesse e un amore incondizionato verso carta, inchiostro e tutti i mondi che vi erano all’interno. Quasi tutte le sere dedicava del tempo a leggere qualche storia per me e da lì è iniziato tutto.
Mia madre mi ha raccontato che, con il tempo, ho imparato a riconoscere le immagini dei libri ed associarle a ciò che lei aveva letto la sera prima. Cercavo quindi di riprodurre la storia e sembrava quasi che leggessi veramente: in realtà stavo solo ripetendo, più o meno a memoria, le parole che avevo sentito in precedenza.
Successivamente, il mio cervello ha imparato a riconoscere tutte le varie lettere dell’alfabeto ma, quando si trattava di metterle una accanto all’altra per formare la parola, c’era qualcosa che non mi permetteva di capire il meccanismo e quindi, di leggere. Intanto mia madre cercava di farmi comprendere che era più facile di quello che sembrava in realtà.
Finché una sera… le venne un’illuminazione. Sul tavolo della cucina c’era la scatola del mio amatissimo Formaggino Mio e mia madre, nel tentativo di farmi compiere finalmente il passo decisivo, iniziò a leggere la parola “mio”. Partendo da queste tre lettere, dopo qualche esitazione, ho capito come metterle in successione e… ebbene si, ho imparato a leggere grazie al Formaggino Mio!
Da quel momento in poi, qualsiasi parola vedessi, in qualsiasi luogo, io la dovevo leggere. Ero felice e volevo dimostrare a tutti, prima di tutto a me stessa, che avevo imparato finalmente a leggere… anche troppo!
Spero che questo articolo curioso su di me e sulla mia esperienza vi abbia fatto piacere e che abbiate terminato la lettura con un sorriso.
Il prossimo articolo uscirà sabato.. giusto il tempo di prepararlo!
A presto!
–Elaysa–