Buongiorno Viaggiatori!
stamattina sono qui per annunciarvi ufficialmente che novembre sarà un mese ricco di articoli. Ho avuto tante idee e ricevuto varie proposte, di conseguenza ho dovuto adattare la pianificazione abituale del blog a queste novità.
A partire da oggi pubblicherò articoli mercoledì, venerdì e domenica. La giornata di lunedì è riservata alle recensioni, quando presenti.
Dopo aver fatto questa dovuta premessa, è ora di procedere con il tema di oggi!
Nell’ambito dell’evento Inchiostro Marchigiano con cui sto collaborando, mi è stato chiesto di pubblicare un’intervista fatta a Mario Vallerini, autore del libro Salvi – un naufrago alla scoperta del nostro mondo. Ci tengo a precisare che non ho realizzato io l’intervista all’autore.
1. Ciao, Mario, racconta a tutti gli amici del blog chi sei nella vita di tutti i giorni?
Ciao a tutti. Impegno le mie giornate cercando di sviluppare le mie passioni. Sono un informatico da quasi tutta la vita e amo la fotografia ed il volo. Così dopo una vita da tecnico, mi diverto ultimamente ad insegnare l’uso del computer e l’arte della fotografia, ma appena posso salgo su un piccolo aeroplano per guardare le cose dall’alto. Naturalmente adoro scrivere perché mi permette di viaggiare con la fantasia ed immaginare situazioni che vorrei vivere o, alcune volte, ricordare. Amo la medicina naturale e per breve tempo ne feci anche la mia professione.
2. Quanti libri hai pubblicato?
Pubblicato è una parola grossa. Ho scritto quattro romanzi in circa vent’anni, ma solamente il mio ultimo lavoro “Salvi”, è stato messo a disposizione di un pubblico più ampio con l’aiuto dei nuovi sistemi editoriali e distributivi. Cioè con il self publishing e un sito su internet.
3. A quale delle tue opere sei più affezionato? Parlacene.
Tutti i miei romanzi parlano di viaggi, ma “Salvi” mi ha portato in giro nel tempo e nel mondo come nessun’altro. E’ il frutto di quattro anni di lavoro in cui io potevo spostarmi in altri paesi e in altri mondi. Nonostante la trama sia frutto della fantasia, la maggior parte delle situazioni vissute dall’interprete principale sono il ricordo di mie esperienze personali. Ho cercato di replicare il mio viaggio in questa vita, romanzandolo in ambienti differenti. Non era mia intenzione, ma la mia immaginazione ha creato “Salvi” fisicamente simile all’autore riflettendo anche le mie passioni e insicurezze. In “Salvi” scrivo di oceani, di altri pianeti, di società perdute nel passato e altre che probabilmente ci aspettano nel futuro. Parlo di anima e di guarigione del corpo. Cerco di ricordare la saggezza di antiche tribù estinte dal cinismo e dalla tecnocrazia. E poi, c’è una conclusione speciale…
4. Cosa ne pensi degli pseudonimi? Perché secondo te molti autori decidono di scrivere con un nome d’arte? Ne hai usato o ne useresti mai uno in futuro?
No, non ho mai usato pseudonimi, ma mi viene facile immaginare perché alcuni autori non desiderano apparire con il loro nome. Forse un nome d’arte affascinante aiuta i lettori a ricordare l’autore. Anche un bel titolo però. Il mondo ricorderà Richard Bach per il gabbiano “Jonathan Livingstone”, anche se il suo cognome è uguale a quello del famoso compositore. Ricordo che il primo romanzo che scrissi vent’anni fa non avrei voluto firmarlo con il mio nome, da quanto m’intimoriva il giudizio dei miei primi lettori.
5. Quali sono secondo te i vantaggi e gli svantaggi di pubblicare come self o con editore?
Credo che pubblicare con un editore famoso apra le porte ad una diffusione dell’opera su una scala molto più ampia. Un editore è normalmente legato ad un distributore importante e, se intuisce nella pubblicazione una buona fonte di reddito, si farà in quattro per venderla e diffonderla il più possibile. Credo il sogno di ogni scrittore sia sapere che migliaia, o milioni di persone hanno letto il suo lavoro. Questo forse è un traguardo un po’ più difficile da raggiungere editando, stampando e distribuendo da soli la propria opera. A meno di aver realizzato un capolavoro! Sinceramente ho letto alcuni lavori di media importanza che hanno raggiunto una platea enorme solo perché l’autore era famoso per qualcos’altro e l’editore ha intuito il business. Pubblicare da soli è comunque affascinante. Da la possibilità a chiunque di vedere il proprio lavoro nella libreria, ed è una bella emozione. Sicuramente è un’ottima piattaforma per uscire nel mondo, non so se mi spiego.
6. C’è un genere che non scriveresti mai e uno in cui invece vorresti cimentarti?
Una volta vorrei provare a scrivere una storia esclusivamente romantica. Cioè una storia dove si tratta soprattutto la sfera affettiva. Non ho mai amato questo genere di letture, ma immagino che potrebbe essere divertente inventarne una. In “Salvi” ho scritto di amore fra un uomo e una donna e fra gli uomini in generale, ma non ho resistito ad ambientarli in uno scenario con un po’ d’azione e ironia. Non scriverei mai storie che usano artifici macabri e raccapriccianti per coinvolgere il lettore, quelle che io chiamo horror e splatter.
7. Quali sono i tuoi autori preferiti e che secondo te hanno ispirato il tuo lavoro?
Purtroppo non sono un gran lettore, nel senso che lessi tanti libri quando ero più giovane e poi ho sempre faticato a trovare il tempo per farlo ancora. Adoro Richard Bach, Salgari, Castaneda e Shakespeare. Per citarne alcuni. Certamente non ho letto tutte le loro opere. Secondo me, a parte Shakespeare che mi sento presuntuoso a citarlo in questo momento, i miei romanzi sono stati molto influenzati dal loro modo di scrivere. Provo a scrivere come loro in modo fluente e leggermente ironico.
8. Che musica ascolti mentre scrivi?
Nessuna! Adoro il silenzio quando scrivo. Per questo scrivo solo di notte e rimango balordo di giorno…
9. Qual è il personaggio delle tue opere a cui sei più affezionato?
Sempre il personaggio principale, forse perché vorrei essere come lui. Nel mio ultimo lavoro però, ho “incontrato” per un breve periodo il comandante di un veliero la cui saggezza e il suo dolore m’accompagnano ancora adesso in una tenera malinconia. Si chiama Henry Holland e augurerei a chiunque d’incontrarlo almeno una volta nella vita.
10. Qual è invece il personaggio delle tue opere che più detesti?
Beh, non detesto alcun mio personaggio, in fondo sono tutti un po’ figli miei. Però ce ne sono alcuni abbastanza crudeli ed egoisti a cui ho riservato un destino abbastanza infelice.
11. Parteciperai a qualche evento prossimamente? Quando?
Purtroppo per ora non ho nulla in programma. Spero di trovare il tempo per partecipare a qualche concorso.
12. Presenterai il tuo romanzo prossimamente? Se sì dicci quando.
Appena trovo una bella occasione, mi ci butterò! Sono troppo pigro…
13. A quale tipo di pubblico credi che le tue opere siano principalmente indirizzate?
Quando Amazon mi ha chiesto l’età dei potenziali lettori ho risposto dai 18 in su, ma non volevo intendere che bisogna essere maggiorenni per leggerlo. Secondo me è per lettori curiosi e un po’ sognatori. Anime che hanno sempre cercato qualcosa che è passata loro vicino ma non sono riusciti a vederla. In fondo scrivo delle cose di tutti, ma il modo d’affrontare gli argomenti che secondo me fa la differenza.
14. Ultima domanda… che ne pensi se un giorno dalla tua opera uscissero una serie di fanfiction? Cosa pensi della fanfiction in generale?
Alcuni dicono che è un sotto genere letterario ma io non sono d’accordo. In fondo chi si è ispirato ad opere come Sherlock Holmes e Star Trek creando altre storie e nuovi intrighi è sicuramente uno scrittore talentuoso. Per lavorare col metro di Arthur Conan Doyle bisogna essere per forza molto bravi.
Una serie di fanfiction su “Salvi” sarebbe per me un onore. Solamente non vorrei si perdesse il messaggio più intimo del mio lavoro, ma in fondo anche così fosse, mi piacerebbe scoprire quante variazioni possibili ci potrebbero essere sul tema e i personaggi che ho creato. Mentre scrivevo il mio ultimo romanzo pensavo a quanto mi piacerebbe vederlo sceneggiato in una serie, magari televisiva.
Grazie di tutto, MARIO, la bacheca sarà dedicata a te per il resto della giornata. Continuate a seguire MARIO VALLERINI. Lasciaci la tua pagina autore se ne hai una.
Grazie a voi della simpatica occasione che mi avete dato. Vi lascio volentieri la mia pagina web di riferimento. Spero di divertirvi e di farvi anche pensare un po’.
Pagina: http://www.salvi.uno/
Cari Viaggiatori, questa era l’intervista.
Mercoledì uscirà un articolo dedicato al romanzo dello stesso autore. Vi anticipo già che potete trovare l’ebook del libro in questione anche su amazon https://amzn.to/2DtXLkT.
–Elaysa–
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