VIAGGIANDO TRA I CLASSICI – Canto di Natale

Salve a tutti Viaggiatori!

a distanza di una settimana dalla conclusione della lettura del libro Canto di Natale di Charles Dickens, direi che sia arrivato il momento di parlarne!
Come sapete non faccio recensioni dei classici per eccellenza ma voglio comunque esprimere una mia opinione e condividerla con voi.

Iniziamo dagli aspetti superficiali: la copertina. E’ semplicemente magnifica, la guardo ed è subito Natale. E’ molto fine, adatta a questa edizione particolare che presenta, al suo interno, la riproduzione del manoscritto originale. Editore Bompiani.

Tutti conoscete la trama di questo libro quindi non sto qui a dilungarmi troppo. Mi limito a dire che io non lo avevo mai letto e non ero nemmeno consapevole della storia narrata tra queste pagine. Ebbene si, a quasi 26 anni ho scoperto Canto di Natale.

Il protagonista è Scrooge, un vecchio burbero allergico alle relazioni interpersonali di qualunque tipo. L’intera vicenda ruota attorno a questo personaggio e alla sua incapacità di essere felice, anche nel giorno di Natale.
Indubbiamente è una storia che fa riflettere. Dickens, tramite le apparizioni degli spiriti, ci vuole dimostrare che chiunque, nel proprio piccolo, può migliorare e cercare di cambiare le cose. Inoltre, questo nuovo atteggiamento permette di risanare i dolori dell’anima.
Anche un personaggio ostile come Scrooge, avido e attaccato alle cose materiali, alla fine del romanzo, impara a dare importanza ai piccoli gesti che, a volte, possono fare la differenza.

Io probabilmente non l’ho letto con lo spirito giusto. Di conseguenza non sono riuscita ad apprezzarlo pienamente. Mi è piaciuto, mi ha fatto emozionare, questo si, ma diversamente da come mi sarei aspettata.
La parte finale è stata quella che più mi ha colpito: l’incontro con l’ultimo spettro, quello del Natale futuro. Secondo me è lì che si cela tutto il senso del romanzo. Credo che lo rileggerò più avanti, magari l’anno prossimo, in modo da apprezzarlo più di quanto abbia potuto fare il mese scorso. Ho dovuto interrompere la lettura e abbandonarla per molti giorni. Una volta ripresa poi, la mente era altrove quindi è stato difficile arrivare in fondo.
In ogni caso è un libro che andrebbe letto almeno una volta nella vita.

Oh, fredda, fredda, rigida, terribile Morte! Qui puoi erigere il tuo altare, e addobbarlo con tutti gli orrori che hai ai tuoi ordini, poiché questo è il tuo dominio. Ma da una testa amata, rispettata e onorata non puoi strappare un solo capello per i tuoi fini spietati, né puoi rendere abietto un solo lineamento. Non importa che la mano sia pesante e ricada inerte, né che il cuore e il polso siano muti: purché la mano sia stata aperta, generosa, leale; e il cuore coraggioso, caldo, tenero; e il polso, tenace. Colpisci, Ombra, colpisci! E vedrai le sue buone azioni zampillare dalla ferita e fecondare di vita immortale il mondo intero!

⭐⭐⭐

Elaysa

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