Buongiorno Viaggiatori!
La settimana scorsa ho terminato la lettura del romanzo di esordio di Emanuele Mazzocco, Al di là delle cose scontate e oggi sono qui per parlarvene.
Il racconto inizia con un’indicazione ben precisa: 31 luglio 2016.
Un giorno particolarmente doloroso per Samuele, il protagonista: giorno in cui è costretto a dire addio al suo migliore amico Mario.
Ma questa è solo una piccola anticipazione.
L’autore infatti poi torna indietro nel tempo fino a dicembre 2017, giorno della laurea di Samuele. Una giornata felice, spensierata e allegra, in cui tutto sembra andare per il meglio.
La laurea, un traguardo importante che, nella mente di un giovane di 24 anni, è vista come un trampolino di lancio verso il futuro. E’ una certezza, un punto di partenza a cui aggrapparsi per pianificare tutto il resto.
La spensieratezza però ha vita breve. Samuele inizia fin da subito a mostrare segni di insofferenza, di incertezza verso quello che sarà. Un senso di smarrimento crescente che lo porta ad essere, sempre più spesso, triste e abbattuto.
Ed è qui che entrano in gioco gli amici di una vita, I Furbetti. In particolare è Mario, il suo migliore amico a farsi carico della sua felicità. Mario infatti, regala a Samuele un biglietto aereo per una vacanza in Argentina.
Sarà proprio durante questa vacanza che le cose cambiano improvvisamente. Samuele, inaspettatamente si innamora di Ana e, una volta tornato in Italia, vive in funzione di questo amore che si rivelerà molto importante.
E’ un romanzo molto intenso; l’autore tratta tematiche importanti, comuni a tutti i giovani di oggi che, nella speranza di un futuro promettente, si ritrovano invece a vivere nell’incertezza, circondati dalle mille difficoltà legate al mondo del lavoro.
Samuele incarna due atteggiamenti contrastanti e, allo stesso tempo, complementari: inizialmente si lascia sopraffare dalla paura del futuro; poi però, in particolare dopo il viaggio in Argentina, capisce che per vivere serve coraggio, bisogna azzardare e cogliere le occasioni.
Essere determinati a raggiungere un obiettivo spesso significa anche doversi lasciare alle spalle le poche certezze che si hanno nella speranza che ne valga davvero la pena.
Però la vita è imprevedibile, e proprio quando sembra che le cose si siano sistemate, succede qualcosa che sconvolge gli equilibri. Ecco che allora siamo di nuovo catapultati nell’incertezza e nella continua ricerca di un nuovo equilibrio.
Nel complesso il romanzo mi è piaciuto.
All’inizio ero molto dubbiosa in quanto ho trovato fin da subito degli aspetti che non mi hanno convinta del tutto, in particolare la relazione tra Samuele ed Ana. Pur trattandosi di un amore inaspettato, un vero e proprio colpo di fulmine, trovo che la loro complicità sia poco realistica.
D’altro canto però, fin da subito ho avuto l’impressione che la loro storia fosse in realtà una simbolo dell’imprevedibilità della vita. Vista in questo modo potrei anche sorvolare sull’eccessiva idealizzazione della relazione tra i due.
Andando avanti con la lettura però, sono rimasta molto colpita dalle riflessioni di Samuele che, per un certo periodo, hanno rispecchiato un po’ anche le mie. Mi sono rivista tantissimo in lui quando, dopo la laurea, non sapevo come avrei affrontato ciò che mi aspettava. Fino a quel momento ero stata completamente immersa nel mondo da studentessa che non avevo idea di come approcciarmi “al mondo degli adulti”.
Era una sensazione difficile da spiegare, ma quando senti di aver toccato il fondo è proprio lì che devi raschiare per trovare la fonte della tua sopravvivenza. Eravamo affamati di vita.
Inoltre ho apprezzato anche il modo in cui viene raccontato il viaggio in Argentina. L’autore è stato molto bravo a rendere l’idea dell’atmosfera che si respira in quei luoghi senza però esagerare eccessivamente con le descrizioni. In questo modo, il lettore gioca di fantasia, dà sfogo alla propria immaginazione e si lascia maggiormente coinvolgere.
Per quanto riguarda editing e impaginazione ho trovato alcuni refusi e qualche errore di punteggiatura che però non hanno eccessivamente inficiato la lettura.
I capitoli brevi hanno reso il romanzo molto scorrevole donandogli un senso di leggerezza.
Non si tratta di un romanzo eccessivamente complesso a livello di trama. Il punto forte sono i personaggi che veicolano significati e messaggi ben precisi che diventano, a loro volta, la forza della vicenda.
La bellezza sta nella semplicità che, in questo caso, risiede nei personaggi: persone comuni, come me, che vivono una vita normale, circondati da amicizie e da tante paure.
Già, l’amicizia, un valore fondamentale in questo romanzo. Mario e Samuele sono uniti, nel bene e nel male. Sono l’uno la forza dell’altro. Il loro rapporto rappresenta pienamente ciò che dovrebbe essere un’amicizia.
⭐⭐⭐⭐
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–Elaysa–
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