Buongiorno Viaggiatori!
Come ogni mercoledì, sono qui ad indurvi in tentazione con una nuova segnalazione!
In particolare oggi voglio consigliarvi il nuovo romanzo di Luca Brunoni di cui, lo ammetto, conosco soltanto la sinossi, letta per caso vagando nella rete.
Titolo: Silenzi
Autore: Luca Brunoni
Casa editrice: Gabriele Capelli Editore
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 200
Prezzo di copertina: € 18,00
Disponibile in e-book
Sinossi: Inizi Anni Cinquanta. Ida, orfana tredicenne, viene mandata a lavorare in un piccolo villaggio di montagna. È tormentata da un segreto e l’impatto con la vita da contadina – complice la severità dei genitori affidatari – non aiuta a lenire la ferita. Intanto, nel villaggio l’atmosfera si è fatta cupa: misteri e bugie gravano sempre più sugli abitanti come le nuvole avvinghiate alle cime delle montagne. Ida intravede uno spiraglio di felicità grazie all’amicizia clandestina con Noah, un adolescente irrequieto che sogna una vita lontana da lì. Una mattina, però, la ragazza si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato e quello che accade cambierà tutto. Lei e Noah decidono di fuggire insieme, ma una serie di eventi improvvisi e insospettabili complica i loro piani, costringendo Ida a fare i conti non soltanto con il suo segreto ma anche con quelli dell’intero villaggio.
«Domani sarà uguale, e dopodomani pure. Però se continuo a lavorare bene avrò il mio letto, avrò da mangiare e una vita come ce l’hanno tante altre persone. Una vita che, anche se dura, non è certo una punizione. Il che significa che la punizione arriverà in un altro modo […]».
Lo scrittore svizzero Luca Brunoni presenta “Silenzi”, un romanzo crudo e realista, raccontato con la delicatezza di un autore che riesce a trattare il dolore e la miseria con lirismo, rivelando una struggente bellezza che non è visibile a chi guarda con superficialità. La storia di Ida rispecchia quella di tanti ragazzi invisibili, che in anni duri hanno conosciuto la sofferenza dell’abbandono, e che come inutili pacchi sono stati spediti in luoghi stranieri, affidati a gente sconosciuta, vittime innocenti di un mondo che non li meritava.
–Elaysa–