Buongiorno Viaggiatori!
Come promesso sono di nuovo qui per proporvi altri libri da leggere.
Nella fattispecie, in questo secondo articolo vi elenco alcune delle uscite più interessanti di ieri, 6 febbraio.
Ragazzo italiano – Gian Arturo Ferrari (Feltrinelli)
La vita di Ninni, figlio del dopoguerra, attraversa le durezze da prima rivoluzione industriale della provincia lombarda, il tramonto della civiltà rurale emiliana, l’esplosione di vita della Milano riformista. E insieme Ninni impara a conoscere le insidie degli affetti, la sofferenza, persino il dolore che si cela anche nei legami più prossimi. Da ragazzino, grazie alla nonna, scopre di poter fare leva sull’immenso continente di esperienze e di emozioni che i libri gli spalancano di fronte agli occhi. Divenuto consapevole di sé e della sua faticosa autonomia, il ragazzo si scava, all’insegna della curiosità e della volontà di sapere, quello che sarà il proprio posto nel mondo. Nella storia di “Ragazzo italiano” si riflette la storia dell’intero Paese, l’asprezza, la povertà, l’ansia di futuro, la vicenda di una generazione figlia della guerra ma determinata a proiettare progetti e sogni oltre quella tragedia. Un’Italia dove la scuola è la molla di promozione sociale, e l’avvenire è affollato di attese e promesse. Un’Italia ancora viva nella memoria profonda del Paese, nelle peripezie familiari di tanti italiani.
I quattro cantoni – Gabriella Genisi (Sonzogno)
Bari, inizio di dicembre, mancano pochi giorni a San Nicola. Mentre la commissaria Lolita Lobosco e il suo nuovo amore Giancarlo Caruso si godono la notte in una casetta di pescatori a Polignano, nella vicina Torre a Mare un uomo viene ammazzato nella sua villetta; sul corpo saranno trovate tracce di orrende sevizie. La sera dopo, una Mercedes scura cerca di sfuggire a un posto di blocco e si schianta contro un muro: due uomini di etnia rom, padre e figlio, muoiono sul colpo. Quando si scopre che il dna di uno dei due era anche sulla scena del crimine, il caso sembra chiuso, ma l’origine etnica dei presunti assassini non fa che soffiare sul fuoco di un clima di odio e razzismo strisciante. Solo Lolita – che continua a dividere le sue passioni tra relazioni complicate, cucina del Sud e dedizione alla giustizia – non è convinta dell’esito delle indagini: alcuni dettagli non quadrano proprio. Tanto più che inspiegabili delitti, nelle settimane seguenti, cominciano a insanguinare la città. Un filo sembra legare queste morti misteriose, e la bella commissaria cercherà di dipanarlo a rischio della sua carriera, e della sua stessa vita.
Suite lirica. Scritti musicali e letterari – Alban Berg (Il Saggiatore)
Personalità unica nell’ambiente artistico mitteleuropeo di inizio Novecento, alfiere di quanto di più moderno c’era nella sperimentazione musicale del suo tempo e insieme custode della tradizione romantica del XIX secolo, Alban Berg è stato forse il più innovatore tra gli innovatori. Non ebbe una vita facile: a diciotto anni soffrì di una grave forma di depressione che lo portò a tentare il suicidio; nevrotico e ipocondriaco, di fronte all’iniziale diffidenza di una Vienna che non capiva la sua arte meditò di abbandonare la composizione e dedicarsi unicamente alla scrittura. Se l’importanza di Wozzeck e Lulu nell’evoluzione della musica è infatti nota a tutti, pochi sanno che Berg fu anche un appassionato letterato: durante la sua tormentata adolescenza si cimentò nella scrittura teatrale, ispirandosi a Ibsen e Strindberg; sognava di diventare poeta e leggeva Goethe, Schopenhauer, Nietzsche; aveva un’innata e profonda sensibilità letteraria, che in lui si fondeva naturalmente con la musica, come se note e parole fossero un unico linguaggio. «Apparteneva a quel piccolo gruppo di musicisti che vedono gli uomini nello stesso modo degli scrittori» disse di lui Elias Canetti. Analisi e saggi musicali, invettive, interviste, drammi, aforismi e acrostici dedicati agli amici Schönberg, Loos e Kraus: Anna Maria Morazzoni ha raccolto tutta l’opera critica e letteraria di Berg, composta in poco più di vent’anni, prima che una banale infezione mal curata lo portasse via, in una vigilia di Natale di metà anni trenta. “Suite lirica” è la vivida testimonianza del fermento culturale di un’epoca che stava vivendo gli ultimi anni di grandezza, ma anche e soprattutto il lascito intellettuale e umano di un gigante della musica, contemporanea e di sempre. Prefazione di Michele Girardi.
Terre sommerse – Kassandra Montag (Harper Collins)
L’ultima volta che Myra ha sentito la voce della sua primogenita, Row stava gridando. Le urla come una lama, mentre la bambina scalciando cercava di divincolarsi dalla stretta del padre che la trascinava su una barca. Poi, solo una scia d’acqua dove prima c’era la sua famiglia. Sono passati otto anni da allora e il mondo è completamente cambiato. Gli oceani si sono innalzati e hanno trasformato l’America in un arcipelago, i suoi abitanti rifugiati su pochi lembi di terra circondati da una distesa d’acqua. Bande di pirati infestano il mare in cerca di cibo e donne da usare per la riproduzione. C’è chi si allea per creare una nuova società e chi invece naviga in solitudine su imbarcazioni di risulta, tentando di sopravvivere. Indipendenti e fiere, Myra e la sua figlia minore Pearl, di otto anni, veleggiano sulla loro piccola barca, vivendo di pesca e baratto, dopo che la loro casa in Nebraska è stata sommersa, poco prima della nascita di Pearl. Myra non ha mai smesso di cercare la figlia perduta. Dentro il cuore e nell’anima sa che Row è ancora viva. E farà di tutto per trovarla. Finché un giorno, combattendo contro un pirata che sta cercando di rapire Pearl, Myra ritrova fra le sue mani un ciondolo appartenuto a Row, prova che la ragazza è sopravvissuta ma è in pericolo. Abbandonando la sua usuale cautela Myra decide di partire con Pearl verso nord. È un viaggio pericoloso, ma Myra non può fare altro, deve salvare la figlia perduta anche a costo di mettere a rischio la propria vita e quella di Pearl… Un romanzo d’esordio sul cambiamento climatico e uno sguardo pieno di forza ed evocativa immaginazione su quello che potrebbe essere il nostro futuro.
Tira fuori la lingua. Storie dal Tibet – Jian Ma (Feltrinelli)
Uno scrittore cinese con alle spalle un matrimonio fallito parte per il Tibet. Durante i suoi vagabondaggi assiste alla “sepoltura celeste” di una ragazza morta di parto, divide la tenda con un nomade diretto a una montagna sacra a chiedere perdono per aver avuto rapporti sessuali con la figlia, incontra un orafo che a un muro della caverna tiene appeso il corpo della sua amante incartapecorito dal vento, ascolta la storia di una giovane lama morta durante un rito di iniziazione. Nell’aria rarefatta dell’altopiano, il confine tra realtà e finzione narrativa diventa labile e l’uomo si immerge in una cultura diversa che lo tormenta in sogno…
Confini – Maurizio Zottarelli (Morellini)
Una feroce banda di rapinatori di ville, guidata da Artur e dal fedele Engjëll, mette a segno con spietata violenza una serie di colpi che spingono l’ispettore Danilo Alfieri a prendere in mano il caso. Alfieri, investigatore di esperienza, ma dalla vita complessa e per molti aspetti irrisolta, riesce nonostante le difficoltà a trovare una pista, che lo spinge pericolosamente sempre più vicino all’obiettivo, mentre i dissapori e le difficoltà alimentano il furore distruttivo della banda. Fino a quando nei loro crimini non viene coinvolto un politico, il che fa diventare la vicenda un caso nazionale.
L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre – Oliva Marilù (Solferino)
L’Odissea non è la storia del viaggio di un uomo: è la storia d’amore di molte donne. C’è Calipso, che, avvinta dalle sue stesse reti di seduzione, si innamora di Ulisse ma deve lasciarlo andare. C’è Euriclea, la nutrice che lo ha cresciuto, e ci sono le sirene, ciecamente decise a distruggerlo. C’è Nausicaa, seduttrice immatura ma potente, che non osa nemmeno toccarlo. C’è Circe dominatrice, che disprezza i maschi finché non ne incontra uno diverso da tutti gli altri. E naturalmente c’è lei, Penelope, la sposa che non si limita ad attendere il marito, ma gli è pari in astuzia e in caparbietà. In questo libro, sono loro a cantare le peregrinazioni dell’eroe inquieto, ciascuna protagonista di una tappa della grande avventura, ribaltando la prospettiva unica del maschile nella polifonia del femminile: che conquista, risolve, combatte. Alle loro voci fa da controcanto quella di Atena, dea ex machina, che sprona sia Telemaco sia Ulisse a fare ciò che devono: la voce della grande donna dietro ogni grande uomo. In un curioso alternarsi di punti di vista, torna in vita e vibra di nuovi significati un classico immortale, in una narrazione che vola sulla varietà e sulla verità dei sentimenti umani.
Acqua nera – Joyce Carol Oates (Il Saggiatore)
Un’auto sfreccia a tutta velocità nella notte, diretta verso un molo; una macchia d’ombra circondata da un buio ancora più nero. Il mondo avanza, accelera, romba nello specchietto retrovisore. Poi, d’improvviso, una curva, le ruote perdono aderenza, un burrone si spalanca vorace a inghiottire il veicolo, la superficie del lago esplode nell’impatto. Ora il mondo è sparito e l’oscurità è entrata dentro la macchina. L’acqua ha sfondato il parabrezza, invaso l’abitacolo, riempito i polmoni dei due atterriti passeggeri: un Senatore degli Stati Uniti ed Elizabeth Kelleher, sua ammiratrice ventiseienne. Ora il mondo è pece e, mentre la morte si avvicina, Elizabeth prova a ricostruire gli eventi che l’hanno portata lì, a finire così; a chiedersi perché e rispondersi «non so». In “Acqua nera” Joyce Carol Oates trasforma lo scandaloso caso di cronaca nera del ’69 che coinvolse Ted Kennedy – di ritorno da una festa sull’isola di Chappaquiddick perse il controllo della macchina e la sua assistente morì annegata in un lago – in un’inquietante allegoria romanzesca del potere e della politica, raccontandone la ferocia attraverso la parabola tragica di una ragazza idealista costretta a scontrarsi con una realtà ben più cupa dei suoi desideri. Quella di Elizabeth è una storia di ambizione e disincanto, una discesa nel profondo dell’anima umana che, dalle aule dei campus universitari gonfie di entusiasmo, la conduce alle feste dei comitati elettorali sulla East Coast, a un arrivismo spregiudicato appena coperto da un velo di lustrini, fino al crudele epilogo. Joyce Carol Oates modella un’opera ipnotica e angosciante. Un gorgo di pensieri, ricordi ed emozioni nel quale affonda, insieme al lettore, il relitto della morale novecentesca.
Quattro bravi ragazzi. Storie di ordinario bullismo – Lello Gurrado (Baldini-Castoldi)
In una calda e sonnolenta primavera, una serie di morti sospette lascia la città incredula e addolorata. La prima vittima è Luca, un ragazzo di diciassette anni, che finisce sotto un treno. La sua morte sembra un terribile incidente, ma quando poco dopo anche il suo amico Marco viene trovato morto su una panchina come per effetto di un’overdose, e dopo qualche giorno anche un terzo amico dei due muore, il burbero commissario Amoruso, detto il Cerbero, decide di aprire le indagini. Cosa hanno in comune questi tre ragazzi? Chi può volerli morti? Amoruso, famoso per il suo fiuto e per il suo carattere irruento, brancola nel buio, ma intuisce che un assassino ha preso di mira il gruppetto e sta organizzando la sua vendetta. Quando qualcuno, però, fa sapere al commissario che quelli non erano dei bravi ragazzi, un terribile segreto viene a galla: sono stati loro a provocare la morte di Sofia, la ragazza più bella della scuola? Mentre il commissario Amoruso cerca di proteggere Gianni, l’ultima possibile vittima, l’indagine lascia affiorare a poco a poco una storia in cui segreti, rancore e violenza si intrecciano a un fenomeno pericoloso e quanto mai attuale: il bullismo.
La confraternita degli storici curiosi – Jodi Taylor (Corbaccio)
Dietro la facciata apparentemente innocua dell’Istituto di ricerche storiche Saint Mary, si nasconde ben altro genere di lavoro accademico. Guai, però, a parlare di «viaggio nel tempo»: gli storici che lo compiono preferiscono dire che «studiano i maggiori accadimenti nell’epoca in cui sono avvenuti». E, quanto a loro, non pensate che siano solo dei tipi un po’ eccentrici: a ben vedere, se li si osserva mentre rimbalzano da un’epoca all’altra, li si potrebbe considerare involontarie calamite-attira-disastri. La prima cosa che imparerete sul lavoro che si svolge al Saint Mary è che al minimo passo falso la storia vi si rivolterà contro, a volte in modo assai sgradevole. Con una vena di ironia, la giovane e intraprendente storica Madeleine Maxwell racconta le caotiche avventure del Saint Mary e dei suoi protagonisti: il direttore Bairstow, il capo Leon Farrell, Markham e tanti altri ancora, che viaggiano nel tempo, salvano il Saint Mary (spesso – anzi sempre – per il rotto della cuffia) e affrontano una banda di pericolosi terroristi della Storia, il tutto senza trascurare mai l’ora del tè. Dalla Londra dell’undicesimo secolo alla prima guerra mondiale, dal Cretaceo alla distruzione della Biblioteca di Alessandria, una cosa è certa: ovunque vadano quelli del Saint Mary, scoppierà il finimondo.
L’ultimo regalo – Kathryn Hughes (Editrice Nord)
Non esiste legame più forte di quello tra una madre e una figlia…
Tara e sua madre sono inseparabili. Loro due contro il resto del mondo. Almeno finché Violet non incontra Larry, un uomo apparentemente ricco e premuroso, che la convince a concedersi una vacanza in Spagna senza la figlia. Per la prima volta da quand’è nata, Tara si separa dalla madre, senza sapere che non la rivedrà più… Sono passati quarant’anni da allora, e Tara si è ormai rassegnata al fatto che Violet sia morta. Ma ecco che un giorno un avvocato di Londra le consegna la chiave di una cassetta di sicurezza aperta a suo nome. Dentro, c’è un medaglione con una foto di Violet. Tara riconosce subito quell’oggetto: è l’ultimo regalo che lei aveva fatto alla madre, proprio il giorno prima della sua partenza. Possibile allora che Violet sia ancora viva? Tara deve trovarla. Perciò parte immediatamente per la Spagna, ripercorrendo le tappe di quel fatidico viaggio, e a poco a poco ricostruirà la storia di una donna troppo ingenua, di un uomo spregevole e senza scrupoli, di un legame che né il tempo né la distanza hanno potuto spezzare. Perché non c’è nulla di più forte dell’amore di una madre per un figlio, e sarà proprio quell’amore a illuminare il cammino di Tara e a condurla, finalmente, alla verità.
Le affacciate – Caterina Perali (Neo Edizioni)
Dopo anni di lavoro totalizzante in un’importante società di eventi, Nina viene lasciata a casa. Disoccupata, cinica e piena di pregiudizi, circoscrive la vita entro i confini del suo condominio a ringhiera, mantenendo però una florida e fittizia routine tra chat e social network: più del senso di vuoto, è l’onta della disoccupazione a toglierle il sonno. Indolente, trascorre le giornate a osservare i condomini, punti di riferimento di un mondo intimo ma che sente lontano. Fin quando la sua attenzione si concentra su una vicina da sempre scostante, diventata improvvisamente perno silente e misterioso di un gineceo di tre anziane: la smilza, la leopardata e la forzuta. Cosa succede quando perdiamo le nostre certezze? Da dove si ricomincia? Soprattutto, è possibile fare a meno dei propri sbagli? Ironia, una buona dose di impertinenza, l’irruenza della vita: Caterina Perali sceglie con cura gli ingredienti e mette in tavola una storia di donne la cui forza e audacia non conoscono età.
La civetta cieca – Sàdeq Hedàyat (Carbonio Editore)
Pietra miliare della letteratura persiana moderna, “La civetta cieca” è una storia di discesa agli inferi senza ritorno, un viaggio allucinato eppur consapevole negli abissi della coscienza. Quasi fosse un sonnambulo, la mente ottenebrata da oppio e alcol, Hedayat, nella voce di un miniaturista di portapenne, ripercorre le vicende di un’intera vita, in un fluire di immagini che attraversano il giorno e la notte, l’amore e la morte. Il resoconto lirico e terribile di questo viaggio è un libro senza tempo che appartiene a buon diritto ai capolavori del Novecento. Il simbolismo e l’esistenzialismo francese, alla cui scuola Hedayat si era formato, incontrano la cultura orientale in un componimento di rara profondità e bellezza. Tradotta in italiano direttamente dal persiano, torna in libreria un’opera resa in tutta la sua pienezza e restituita al suo splendore più autentico.
Donna. Storia e critica di un concetto polemico – Paola Rudan (Il Mulino)
Il libro segue i movimenti del concetto di donna attraverso le parole delle donne che nell’età moderna hanno contestato, individualmente e collettivamente, la sua definizione patriarcale. Il concetto di donna è doppiamente polemico. Esso afferma la differenza sessuale come differenza politica, mentre nega il carattere universale di quei concetti che permettono di rappresentare l’unità dell’ordine politico e sociale e quindi mostra la divisione fondamentale che lo costituisce. Allo stesso tempo, è un concetto segnato da differenze – di razza, di classe, di cultura – che ne rideterminano continuamente e conflittualmente il contenuto. Fare la storia del concetto di donna significa così affermare una diversa prospettiva sulla storia, una prospettiva parziale che pone le basi per la critica femminista del presente.
Il giallo di Villa Nebbia – Roberto Carboni (Newton Compton Editori)
Piero Bianchi non è ben visto nel paese in cui vive. Sua moglie si è suicidata e lui ha fatto a lungo abuso d’alcol, i compaesani lo considerano un assassino. E così, quando viene a sapere che in un luogo chiamato Villa Nebbia cercano un custode, si presenta per avere il lavoro. A riceverlo è un avvocato, Emidio, ex marito dell’anziana proprietaria della villa, uscita dopo anni dal manicomio. Di lei si occupa la giovane Mariasole: le due donne sono le uniche abitanti di Villa Nebbia. Piero non desidera altro che un po’ di tranquillità e quella residenza spettrale, costantemente avvolta dalla foschia, sembra proprio fare al caso suo. Una volta stabilitosi lì, però, la nebbia non smette di tormentarlo. E in quella nebbia ha sempre l’impressione che qualcuno lo osservi: sente strani ticchettii sui vetri e, soprattutto, comincia ad avere l’impressione che a Villa Nebbia ci sia un’altra presenza, oltre a Mariasole e Ilde… Possibile che si stia solo lasciando suggestionare dalle voci inquietanti che si rincorrono su quel luogo?
Anime trasparenti – Daniele Bresciani (Garzanti)
L’ispettore Miranda sa che le regole sono fatte per essere infrante. Per questo, quando gli viene chiesto di archiviare tre casi senza avviare alcuna indagine, non ci sta. Sembrano tanto diversi l’uno dall’altro quanto possono esserlo l’investimento di una donna incensurata, il ritrovamento del cadavere di una prostituta e l’omicidio di un delinquente da quattro soldi. Ma Miranda ha imparato con l’esperienza che, in ogni cosa, esistono legami invisibili. Questa volta, però, non è del tutto sincero, nemmeno con sé stesso. Perché c’è qualcosa di molto personale che lo spinge a indagare oltre e a far fare gli straordinari al suo intuito: conosceva Gloria, la donna che è stata investita. La conosceva talmente bene da aver avuto una relazione con lei. Talmente bene da coprire un’attività illegale, seppur svolta a fini umanitari. Da anni, infatti, Gloria gestiva la Casa dei cento bambini, un asilo gratuito per i figli di famiglie costrette a vivere nell’ombra, senza permesso di soggiorno, di genitori sfruttati per svolgere lavori umili e spesso massacranti. Un’isola felice in un paese non sempre accogliente. Miranda deve capire che cosa è successo. Deve credere che non si sia trattato di un banale incidente causato da un pirata della strada. In una Milano sferzata dal primo gelo dell’inverno, l’ispettore conduce un’indagine ufficiosa, ben oltre i limiti imposti da ogni regolamento. Ma questo, per lui, non è un problema: ha rinunciato alla carriera per difendere le proprie idee contro tutto e contro tutti. Quello che non sa è che il vaso di Pandora che sta per scoperchiare nasconde scenari oscuri e inquietanti persino per chi, come lui, si è costruito una corazza che credeva infrangibile.
–Elaysa–