AGGIORNAMENTI…

Martedì, per la seconda volta in meno di 5 mesi, sono stata messa nell’acqua bollente.
Un’immersione che non era prevista.
Mi sono scottata, ovviamente.
Sono scesa in sala operatoria martedì mattina per una “semplice” visita diagnostica.
Sono tornata in camera e mi sono resa conto di essere stata operata.
Di nuovo.

Non me l’aspettavo.
È stata dura da mandare giù.
Ma ormai era fatta.
E tutto è andato bene.

Buon pomeriggio Viaggiatori, buona domenica,

oggi non era previsto un articolo di questo genere ma, per cause di forza maggiore, ho dovuto rivedere tutti i miei piani e programmi.

Infatti, del tutto inaspettatamente, martedì mattina, quella che doveva essere una semplice visita diagnostica in anestesia, si è trasformata in un intervento chirurgico a tutti gli effetti.
Sono rimasta in ospedale fino a venerdì e rientrata a casa, finalmente, in tarda serata.

Inutile dire che questa novità mi ha messo al tappeto.
A gennaio avevo mosso i primi passi verso la normalità dopo l’intervento di settembre e invece eccomi di nuovo qua, con i punti addosso, le medicazioni da fare e un periodo di convalescenza che si protrarrà almeno per un mese.

No, non ci voleva.

Per mia fortuna però, l’anestesia era diversa, più leggera. Di conseguenza sono più lucida mentalmente rispetto all’altra volta e riesco a concentrarmi abbastanza.
Ovviamente mi stanco facilmente ma, ad esempio, se volessi studiare/leggere non sarei limitata dall’anestesia.

In ospedale, le mie nottate sono state rese più sopportabili da un valido compagno: un buon libro. In particolare a farmi compagnia è stato il romanzo In caso di disgrazia di Georges Simenon.
Sono appena a pagina 65 e non ho ancora ben capito dove voglia andare a parare l’autore. Mi piace? Assolutamente si. Questa ambiguità nello stile di scrittura è tipica di Simenon. Probabilmente se avesse detto tutto subito non mi sarebbe piaciuto.

Altro libro in lettura è Shining di Stephen King. Iniziato tanto tempo fa, sta procedendo lentamente anche se ormai sono a pagina 390 di 588.
Ho preferito lasciarlo a casa perché avevo già abbastanza ansia per conto mio.
Nei prossimi giorni cercherò di proseguire con entrambi e spero di riuscire a parlarvene al più presto.

Elaysa

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