Buon pomeriggio Viaggiatori!
E’ giunta poco fa la notizia della proclamazione della vincitrice del Premio DeA Planeta.
Si, si tratta di una donna, per il secondo anno consecutivo.
Dopo Simona Sparaco nel 2019, in questo 2020 è stata Federica De Paolis a trionfare con il libro Le imperfette.
Ad annunciarlo è stata la casa editrice stessa che ha virtualmente consegnato il trofeo alla scrittrice che si era presentata al concorso sotto lo pseudonimo di Paola Punturieri.
Il romanzo, che uscirà il 9 giugno in libreria, è una storia familiare che ha come tema centrale la conoscenza di sé stessi e la presa di coscienza di ciò che si è.
Federica De Paolis non è nuova nel campo della scrittura.
All’attivo ha altri romanzi quali Lasciami andare, Notturno Salentino, Ti ascolti.
Sinossi: Anna sta recitando una parte, ma non lo sa. O forse non vuole saperlo, perché altrimenti dovrebbe chiedersi chi è, e cosa desidera dalla vita. Del resto, ha due meravigliosi bambini, un padre che la adora e un marito chirurgo estetico che è appena diventato primario di Villa Sant’Orsola, la clinica privata di famiglia. Ha anche un amante, Javier, il papà spagnolo di una compagna di scuola del figlio: si incontrano due volte alla settimana in un appartamento che diventa subito uno splendido altrove, un luogo di abbandono. E allora, cos’è che non funziona? I nodi, si sa, presto o tardi arrivano al pettine. Il suo matrimonio, il suo rapporto con i figli, la reputazione della clinica: uno dopo l’altro, tutti i pilastri della sua esistenza iniziano a vacillare. Anna è costretta a fare ciò che non avrebbe mai immaginato: aprire gli occhi e attraversare il confine sottile che separa l’apparenza dalla realtà. Per scoprire che le ferite, anche se fanno male, a volte sono crepe dalle quali può entrare una nuova luce.
Con straordinaria lucidità e una scrittura che non concede niente alla retorica, Le imperfette getta uno sguardo su quel groviglio interiore che ci portiamo dentro, dove le bugie che gli altri ci raccontano si mescolano agli inganni dei nostri stessi sensi.
–Elaysa–