Buongiorno Viaggiatori!
Si, lo so. Oggi è lunedì e non è giornata di segnalazioni. Tuttavia, la settimana che si è appena conclusa è stata particolarmente impegnativa quindi non sono riuscita ad essere fedele al mio solito programma. Di conseguenza stamattina sono qui per annunciarvi le novità editoriali di questa settimana, da oggi fino al 15 maggio.
Approfitto di questa sede per comunicarvi che, nelle prossime settimane, il piano editoriale del blog potrebbe subire delle variazioni. In questo periodo infatti sono presa dalla preparazione degli esami universitari e, purtroppo, il tempo (e la concentrazione) per portare contenuti di qualità su questi schermi, non è mai sufficiente. Quindi chiedo perdono in anticipo per gli eventuali prossimi ritardi.
Detto questo, direi di passare alla parte più divertente e interessante dell’articolo.
Girovagando sul web ho trovato tantissimi spunti e ho deciso di fare una selezione delle novità più intriganti.
Pronti? Via!
13 maggio 📚
Uno strano paese – Muriel Barbery (E/O)
In una sera di neve, un affabile tipo dai capelli rossi di nome Petrus sembra spuntare dal nulla nella cantina del castillo dell’Estremadura in cui Alejandro de Yepes e Jesús Rocamora, giovani ufficiali dell’esercito regolare spagnolo, hanno fatto accampare le loro truppe. È il sesto anno della più grande guerra mai combattuta dagli uomini, e l’inizio di un’avventura straordinaria che vede i due spagnoli lasciare il proprio posto e attraversare un ponte invisibile. Il fatto è che Petrus è un elfo. Viene dal mondo segreto delle brume dove è già riunita una compagnia di uomini, donne ed elfi sulle cui spalle poggia il destino della guerra. Alejandro e Jesús scopriranno la terra del loro nuovo amico, terra d’armonia naturale, di bellezza e di poesia, anch’essa costretta a confrontarsi con i flagelli del conflitto e del declino, e là frequenteranno esseri insoliti, renderanno omaggio a strani rituali di tè e di calligrafia, incontreranno l’amore e in compagnia di Petrus, elfo iconoclasta e bevitore, parteciperanno all’ultima battaglia in cui si delinea l’identità del mondo a venire. In quanto riflessione sugli eterni tormenti delle civiltà, sulla vita dei morti e sul potere della poesia e dell’opera di finzione, “Uno strano paese” è allo stesso tempo un racconto imbevuto di magia, un romanzo d’avventura, una meditazione e un invito all’immaginazione e al sogno. Ispirato ampiamente all’estetica asiatica, è un libro in cui si mischiano umorismo e considerazioni metafisiche, elementi che suscitano meraviglia e temi contemporanei. Benché vi si ritrovino i personaggi di “Vita degli elfi”, della cui trama è continuazione e completamento, è un romanzo autonomo che può essere letto indipendentemente dalla prima parte dedicata agli elfi.
14 maggio 📚
Storie sbagliate – Ilaria Biondi, Ilaria Negrini, Maria Cristina Sferra (Golem)
Il titolo “Storie sbagliate” rinvia alla “deviazione di rotta” dolorosa, lacerante quando non mortifera che subisce l’esistenza dei protagonisti di ogni storia. Storie di violenza psicologica e fisica, declinata in molteplici e aberranti modalità: donne uccise da un maschio dominante, bambine vittime di violenza domestica, giovani figure trattate come meri oggetti sessuali dal branco, che le molesta e le viola, bambine mutilate nella loro femminilità e innocenza, ragazzine costrette a subire indicibili angherie e violenze da donne che le considerano loro proprietà, donne nient’affatto tutelate nei loro diritti alla maternità, vessate da un ambiente lavorativo persecutorio. L’adesione delle autrici al progetto in questione parte dalla condivisione di un principio fondamentale, vale a dire la fiducia nella forza della parola letteraria come strumento di denuncia, di divulgazione e di sensibilizzazione, come atto concreto suscettibile di scardinare o almeno aprire piccole, ma significative falle in meccanismi culturali, lavorativi e sociali, modi di vivere e forme del pensare permeati, spesso in modo subdolo e dissimulato, dalla violenza e dalla violazione dei diritti (femminili in primis). L’antologia è stata strutturata in modo speculare: a ogni racconto (la maggior parte dei quali si richiamano a tragici fatti di cronaca) fa da contraltare una poesia, a esso ispirata. Solo in un paio di casi le forme espressive si invertono ed è il racconto che prende ispirazione da una poesia. Due linguaggi diversi, ma complementari, che cercano ognuno a modo proprio di raccontare l’irraccontabile, l’indicibile che è sotteso a qualsivoglia forma di violenza.
Il primo giorno d’autunno al mondo – Stefano Costa (Il Saggiatore)
Driano è un uomo alla fine della vita. Malato, circondato da moglie e figlia nella sua abitazione sulle colline dell’Oltrepò pavese, assediato dalla preoccupazione per la vendita della casa natìa, è relegato su una sedia a rotelle in attesa di esalare l’ultimo respiro. Driano è un uomo da anni chiuso in un male oscuro, incomunicabile. Quando ancora riusciva a muoversi ha salvato dalla morte una talpa e, nel culmine della propria disperazione, le ha chiesto di estinguere la razza umana. Ora, per compiere il desiderio di Driano mentre lui immobile osserva il verde dietro la finestra, nell’ombra della terra, tra le fronde degli alberi, nell’azzurro del cielo, la talpa ha radunato un esercito – volpe, barbagianni, capra, pipistrello, pavone – e si leva per combattere quella battaglia. Ma altri animali hanno scelto di unirsi per fronteggiare le orde degli sterminatori e salvare gli umani – gabbiano, gallo, lupo, gatto, gazza, riccio. Ne verrà uno scontro epico che potrà avere termine solo con la morte degli uni e la vittoria degli altri. Stefano Costa dà vita a una favola inquietante di uomini e bestie, in cui la magia e la violenza della natura convivono con la dolorosa solitudine dell’esistenza. “Il primo giorno d’autunno al mondo” è un romanzo che ci racconta un microcosmo di incomprensione e isolamento, a un passo dalla distruzione: la narrazione di un luogo, allo stesso tempo reale e incantato, che lascia intravedere dietro ogni foglia e ogni filo d’erba lo sguardo feroce e perturbante del nulla.
Il paese dalle porte di mattone – Giulia Morgani (HarperCollins Italia)
Giacomo Marotta è un giovane ferroviere. La guerra è finita da poco e lui ha appena ricevuto un nuovo incarico: sarà il capostazione di Centunoscale Scalo, un paese di un centinaio di abitanti, un luogo che Giacomo immagina come un’oasi di pace e serenità. È l’inizio di una nuova vita e di un futuro che si prospetta luminoso. Ma l’accoglienza che riceve non è quella che si aspetta: non è ancora sceso dal treno che lo porta a destinazione quando una donna gli dice, con uno sguardo ostile e ferino, che non è il benvenuto lì, che a Centunoscale se la possono cavare da soli. Questo è solo il primo di una serie di incontri inquietanti. Incontri che portano con sé mille domande e interrogativi, mettendo a dura prova l’entusiasmo del giovane capostazione. Chi sono davvero i suoi padroni di casa? E chi è il bambino, i capelli grigi come cenere, che vaga per le strade di Centunoscale? E perché quelle case diroccate, quei muri angoscianti di mattone? Cosa nascondono i paesani? Quale terribile segreto si cela dietro ai silenzi e alle stranezze di Centunoscale Scalo?
Il segreto tra di noi – Gianni Farinetti (Marsilio)
Una cascina delle Alte Langhe piemontesi, un bosco, pascoli, piccoli paesi sparsi sulle colline. La casa si chiama il Valèt, è della stessa famiglia contadina da almeno un secolo, protetta da tre sorelle che il piccolo Giovanni chiama “le mie mame”. Questo è il loro romanzo, la storia corale di tre donne piene di passione e di coraggio, Lena, Carla e Anna, custodi del terribile, intimo segreto intorno al quale l’autore ricrea un mondo di perduta innocenza. Con un impeccabile ingranaggio narrativo che conduce il lettore indietro e avanti nel tempo, Farinetti racconta il Novecento che, anche se ripreso da un’ottica marginale, illumina a tratti i grandi eventi della nostra storia. Il fascismo, la lotta partigiana, il timido benessere del dopoguerra, in un’alternanza di momenti dolorosi o comici che è propria di ogni memoria familiare. Un “giallo dell’anima” racchiuso in un sortilegio che avvolge il Valèt e le sue indimenticabili figure.
La tuffatrice – Julia von Lucadou (Carbonio Editore)
In un mondo futuristico in cui si vive per accumulare punteggi, le emozioni vengono misurate da un dispositivo applicato al braccio, le giornate scandite da iper-efficienza, ferree regole comportamentali e una dose prestabilita di esercizio fisico, Riva Karnovsky, campionessa di Highrise Diving, tuffandosi dai grattacieli è riuscita a diventare una celebrità con schiere di fan e contratti milionari. Eppure, nel suo lussuoso attico al centro della metropoli, un giorno decide di mollare tutto, senza una ragione apparente. Non si allena più, non parla, scompare dai social assetati di foto e notizie. Per rimotivarla viene chiamata una giovane e ambiziosa psicologa, Hitomi Yoshida, che dovrà sorvegliarla giorno e notte attraverso telecamere nascoste in ogni angolo della casa. Finché Hitomi si accorge di essere lei stessa una prigioniera… Julia von Lucadou costruisce una distopia claustrofobica e ossessionante, resa attraverso atmosfere asettiche e una scrittura asciutta che inchioda il lettore a una realtà virtuale da cui è difficile scappare, e che assomiglia terribilmente alla nostra.
Fotogrammi di un film horror perduto – Helen McClory (Il Saggiatore)
Una ragazza morta si materializza in casa di sconosciuti, prepara un caffè e si accende una sigaretta come se nulla fosse. Una donna serve a un picnic la propria mano spacciandola per prosciutto. Una madre prepara una torta con i resti spappolati di sacrifici umani. Un vampiro sviene perché non sopporta la vista del sangue. I racconti di “Fotogrammi di un film horror perduto” stendono sulle esili gioie della nostra quotidianità una patina sinistra e asfissiante; con una lingua vivida e tentacolare, satura di ambiguità e metafore allucinate, trasformano l’immaginario laccato della cultura pop in un brutto viaggio lisergico. Lo scenario si fa inquietante e fantastico – acqua grigia e gelida, foreste buie e cieli di cenere -, una tela lugubre che Helen McClory screzia di glitter rosa, di verde acceso, del rosso scuro del sangue, del rossetto e del velluto: con tocchi da cineasta compone fotogrammi che luccicano come i nostri migliori sogni e che allo stesso tempo ci perseguitano come i nostri peggiori incubi.
Una nuova vita – Kerry Fisher (Nord)
Un solo errore, e Kate Jones ha dovuto cambiare nome e città. Adesso abita con la figlia a Parkview Road, un quartiere di recente costruzione, dove nessuno sa chi è lei né cos’ha fatto e dove spera di costruirsi una nuova vita. Il primo passo è stringere amicizia con due vicine di casa, Gisela e Sally. Eppure, sebbene entrambe siamo molto gentili, Kate è sulle spine. Loro, infatti, conducono un’esistenza perfetta: Gisela è una casalinga allegra e una mamma attenta e amorevole; Sally una brillante donna in carriera, sostenuta da un marito che l’adora. Come può Kate, una madre single dall’oscuro passato, essere alla loro altezza? Kate sa già che è solo questione di tempo, prima che scoprano la verità e la costringano a trasferirsi di nuovo. Invece, quando il segreto di Kate viene dolorosamente alla luce, Gisela e Sally reagiscono in modo totalmente inaspettato. Fanno cadere la maschera. Allora Kate si rende conto che non è sempre oro quello che luccica, e che pure dietro la loro facciata impeccabile si nascondono frustrazioni e delusioni cocenti. E che forse è arrivato il momento di smettere di mentire e di iniziare a fidarsi. Perché non esiste giudice più severo di noi stessi, mentre le vere amiche saranno sempre lì per te, pronte a sostenerti e a darti la forza di perdonarti e di guardare, finalmente, al futuro.
Ombre nella notte – Tess Gerritsen (Longanesi)
La vita di Ava Collette, scrittrice di libri di cucina, è stata sconvolta da un’indicibile tragedia. Per ritrovare pace e serenità, Ava ha deciso di lasciare Boston e trasferirsi a Brodie’s Watch, una magnifica casa in una tranquilla cittadina sulla costa del Maine. Qui, ne è certa, finirà di scrivere il manuale sulla cucina del New England a cui lavora da mesi e troverà il modo di superare il passato. Tutto sembra andare alla perfezione, ma Ava ha la costante sensazione di non essere sola. Finché i suoi dubbi non trovano conferma: una notte si sveglia di soprassalto e si trova faccia a faccia con un’apparizione che la turba profondamente. Davanti a lei c’è un uomo, ma non dovrebbe esserci perché il suo aspetto è quello di una persona morta molti, molti anni prima, un ufficiale di marina che, a quanto si mormora in paese, non ha mai lasciato quella casa. Da quel momento Ava impiegherà le sue giornate indagando su quell’uomo, sparito improvvisamente nel nulla… mentre di notte si lascerà affascinare e infine sedurre dalle sue visite spettrali, in un susseguirsi di eventi che la faranno dubitare della propria sanità mentale. Ma è più vicina alla realtà di quanto possa sospettare: esiste un segreto, che la gente di quel posto sperduto si bisbiglia all’orecchio, e che Ava dovrà svelare in fretta, prima che il numero delle vittime aumenti… includendo anche lei.
A proposito di niente – Woody Allen (La nave di Teseo)
A proposito di niente è la storia completa della vita, personale e professionale, di Woody Allen, attraverso il suo impegno nel cinema, a teatro, in televisione, nei nightclub e nella stampa.
Allen racconta anche del suo rapporto con la famiglia, gli amici, e gli amori della sua vita. “Sono felice e onorata che Woody Allen abbia scelto La nave di Teseo per pubblicare la sua autobiografia, che attendevamo da molti anni; e che abbia scelto di continuare a lavorare con i suoi editori di sempre, primo fra tutti Umberto Eco, per noi una presenza viva, che per primo lo portò, come scrittore, in Italia.”
Bacio di fuoco – Ilaria Varese (La Corte Editore)
Sono trascorsi due mesi da quando Nicholas ha attaccato il branco di Bristol in Tennessee, lasciando dietro di sé una scia di terrore e morte. Per salvarsi, Gwen e Chase sono fuggiti a Los Angeles dove hanno trovato un rifugio sicuro dallo zio Dom. Ricominciare a vivere però non è affatto facile e la mente di entrambi sembra essere occupata da un solo pensiero: la vendetta. Intanto Christian Arden, il potente Alfa di L.A., si mostra molto interessato alla giovane ragazza dai capelli color della luna: fa di tutto per riuscire a incontrarla e conoscerla, tenta di avvicinarla con ogni mezzo, spinto da un’attrazione misteriosa nei suoi confronti. È ormai fine febbraio e c’è un matrimonio alle porte a villa Arden: l’occasione perfetta. Nonostante Gwen non sia dell’umore di partecipare a una festa, si lascia persuadere dal fratello e dallo zio ad andare con loro. La sua speranza è che, presentandosi all’evento, l’Alfa smetta di farle pressioni e la lasci in pace, ma le cose prenderanno una piega completamente diversa.E proprio nel momento in cui la vita sembra tornare a sorriderle, Gwen riceve una telefonata inattesa che la rispedirà dritta sull’orlo del baratro. Ma stavolta non ci sarà nessuno a proteggerla. Stavolta dovrà affrontare le tenebre completamente da sola.
Il capofamiglia – Ivy Compton Burnett (Fazi)
Il patriarcato trova la sua più fedele espressione nella figura di Duncan Edgeworth: padre tirannico, anaffettivo e lunatico, è il capofamiglia per antonomasia. Attorno a lui si muovono, atterriti o solleticati dal desiderio di sfida, i membri della sua famiglia: la moglie Ellen, naturalmente dimessa e timorosa, le due figlie ventenni Nance e Sybil, tanto egocentrica e sarcastica l’una quanto affettuosa e remissiva l’altra, e infine il nipote Grant, giovane donnaiolo dotato di grande spirito, costantemente in competizione con lo zio, di cui è il perfetto contraltare. Nella sala da pranzo degli Edgeworth va in scena quotidianamente una battaglia su più fronti: sotto il velo di una conversazione educata, si intuiscono tensioni sotterranee e si consumano battibecchi, giochi di potere, veri e propri duelli a suon di battute glaciali: «non stiamo semplicemente facendo colazione». Fino a quando la famiglia viene colpita da un lutto improvviso, che mescola le carte in tavola innescando una reazione a catena; strato dopo strato, ognuno dei personaggi svelerà la sua vera natura, in un crescendo di trasgressioni che comincia con l’adulterio e culmina con l’efferatezza.
Il demone incarnato. La saga delle streghe Mayfair – Anne Rice (TEA)
Rowan è l’ultima delle streghe, la più potente, colei che è riuscita a evocare il più terribile dei demoni, e a dargli un corpo. Da un sanguinoso e arcaico rito del paganesimo celtico prende così vita Lasher, colui che si è incarnato, il demone bellissimo e corrotto. Ma ora Lasher vuole la bella Rowan come amante, per fecondarla così che dal suo ventre possa generarsi la nuova stirpe dei Taltos, essenze di puro Male, le cui origini affondano in tempi perduti e bui.
Difendersi. Una filosofia della violenza – Elsa Dorlin (Fandango)
Nel 1685, il Codice Nero proibiva “agli schiavi di trasportare qualsiasi arma offensiva o grossi bastoni” pena la frusta. Nel diciannovesimo secolo, in Algeria, lo stato coloniale proibiva le armi agli indigeni, dando ai coloni il diritto di armarsi. Ancora oggi, nonostante gli insegnamenti della storia, alcune vite contano così poco che si può sparare alle spalle di un adolescente sostenendo che fosse aggressivo, armato e minaccioso. Una linea di demarcazione storica oppone i corpi “degni di essere difesi” da coloro che, disarmati o resi indifendibili, rimangono esposti alla violenza del potere dominante. Questo “disarmo” organizzato dei subordinati e degli oppressi a beneficio di una minoranza con il diritto permanente di possesso e uso impunito delle armi, pone direttamente la questione dell’uso della violenza per la difesa di ogni movimento di liberazione. Dalle suffragette ju-jitsu alle pratiche di insurrezione del ghetto di Varsavia e le Black Panther, passando per le brigate queer e i movimenti di resistenza contemporanei, Elsa Dorlin, filosofa a mani nude, traccia in quest’opera una storia costellare dell’autodifesa. Itinerario che non attinge agli esempi più esplicativi ma ricerca una memoria delle lotte nella quale i corpi dei dominati costituiscono l’archivio principale, lavorando a una vera e propria genealogia marziale del sé.
La famiglia al numero 13 – S. D. Monaghan (Newton Compton Editori)
Mary è bella, ricca e incarna alla perfezione il ritratto di una donna felice. La sua splendida casa gode di una vista mozzafiato e il giardino è sempre in ordine. La sua vita sembra proprio perfetta. Ma dietro la porta di ingresso si nasconde una realtà molto diversa. Il marito, Andrew, le rivolge a stento la parola e trascorre le sue giornate da solo nel seminterrato, mentre suo nipote combatte con gravi disturbi del comportamento, che spesso provocano scatti d’ira imprevedibili. L’illusione di perfezione che Mary ha faticosamente costruito sta cominciando a sgretolarsi. Come se non bastasse qualcuno ha iniziato a inviarle messaggi anonimi, minacciando lei e la sua famiglia. E sembra conoscere i lati più nascosti della vita di Mary, quelli che lei si sforza di celare. Possibile che uno dei segreti dell’appartamento numero 13 sia in grado di mettere in serio pericolo lei e i suoi cari?
Ho fatto la spia – Joyce Carol Oates (La nave di Teseo)
Violet Rue Kerrigan ha 12 anni ed è la più giovane di una numerosa famiglia proletaria di origini irlandesi che vive a South Niagara, una piccola e tranquilla cittadina nello stato di New York. È la preferita del padre, Jerome, un uomo duro che governa la famiglia con pugno di ferro. Una sera i due fratelli maggiori, Jerome Jr. e Lionel, investono ubriachi un diciassettenne afroamericano, lo colpiscono con una mazza da baseball e lo lasciano agonizzante sul ciglio della strada. Violet sa quello che hanno fatto, ma tutti, persino il prete, le intimano di tacere. Quando Violet, involontariamente, racconterà tutto al preside e alla polizia, portando così all’incriminazione dei fratelli, verrà cacciata di casa perché colpevole di un peccato imperdonabile: ha tradito la sua famiglia. L’esilio a casa di una zia, un’adolescenza difficile tra bullismo, sensi di colpa e abusi porteranno Violet a fare i conti con la sua educazione familiare e con il suo essere donna, fino a scoprire che la violenza può attecchire ovunque e che se vorrà salvarsi, dovrà trovare in se stessa una forza che non sapeva di avere.
Le ore – Michael Cunningham (La nave di Teseo)
Negli anni Venti a Richmond, un sobborgo di Londra, Virginia Woolf è in cerca dell’ispirazione per il suo nuovo romanzo, assistita amorevolmente dal marito che tenta di domare il suo spirito inquieto. Negli anni Quaranta, a Los Angeles, Laura Brown è una giovane madre di famiglia che cerca nelle pagine di “La signora Dalloway” una via di fuga dalla routine domestica. Negli anni Novanta a New York, Clarissa Vaughn, soprannominata signora Dalloway, esce dal suo appartamento nel Greenwich Village per comprare dei fiori per Richard, un amico poeta che sta combattendo il male del decennio. Tre donne che sembrano non avere nulla in comune, se non il romanzo di Virginia Woolf, e che pure sono unite da un filo sottile che lega le loro storie attraverso luoghi ed epoche diverse.
Recursion. Falsa memoria – Blake Crouch (Fanucci)
«Mio figlio è stato azzerato.» Queste sono le ultime parole rivolte da Ann Voss Peters al detective Barry Sutton, prima di lanciarsi nel vuoto. Profondamente colpito, Barry inizia a indagare sulla sua morte e scopre che non si tratta di un caso isolato. In tutto il Paese alcune persone si stanno svegliando in vite diverse da quelle in cui si sono addormentate. Soffrono della Sindrome della falsa memoria, una misteriosa, nuova malattia che contagia le vittime con vividi ricordi di una vita che non hanno mai vissuto. O, forse, qualcosa di ancora più insidioso si cela dietro il dilagare di queste false reminiscenze? A chilometri di distanza, la neuroscienziata Helena Smith sta sviluppando una tecnologia che consenta di preservare i ricordi più intensi e quindi di riviverli. Se avrà successo, chiunque sarà in grado di provare di nuovo l’emozione di un primo bacio, la nascita di un figlio o l’ultimo momento con un genitore morente. La ricerca della verità condurrà Barry in un viaggio surreale e avventuroso, e lo porterà a intrecciare il suo destino con la creazione di Helena, che si rivelerà un frutto avvelenato offerto all’umanità: la capacità non solo di conservare i ricordi, ma di stravolgerli… con il rischio di portare millenni di civiltà al collasso.
La scuola sui binari – Ángeles Doñate (Feltrinelli)
In una stazione ferroviaria costruita in mezzo al nulla, tra campi polverosi e qualche timido albero da frutto, c’è un treno che non va più da nessuna parte eppure porta dappertutto. All’interno, non ci sono scompartimenti, ma banchi di legno e una lavagna. All’esterno, qualcuno ha scritto sulla porta in una calligrafia incerta: “Escuela Artículo 123”. È una delle scuole-vagone previste dal governo messicano per i figli dei dipendenti delle ferrovie, scuole ambulanti per famiglie nomadi, sempre in viaggio ad aggiustare binari o tirare cavi dell’elettricità. Ikal ha undici anni e sogna di diventare insegnante. È amico di Chico, conta i treni che passano con Tuerto, è segretamente innamorato di Valeria e vive mille avventure con il suo cane Quetzal. I loro volti, immortalati in una foto in bianco e nero, emergono da un fascicolo della Dirección General de Educación sulla scrivania di Hugo Valenzuela. Don Ernesto, l’anziano maestro della scuola, sta per andare in pensione e alcuni politici vogliono approfittarne per archiviare definitivamente un modello educativo giudicato inutile e antiquato. Hugo deve decidere se convalidare la chiusura. In un viaggio nel passato che metterà a rischio anche il suo futuro, scoprirà che ci sono cose che lasciano tracce incancellabili. Come il primo amore o un insegnante che, con passione e coraggio, ci apre le finestre sul mondo.
15 maggio 📚
Finché il caffè è caldo – Toshikazu Kawaguchi (Garzanti)
In Giappone c’è una caffetteria speciale. È aperta da più di cento anni e, su di essa, circolano mille leggende. Si narra che dopo esserci entrati non si sia più gli stessi. Si narra che bevendo il caffè sia possibile rivivere il momento della propria vita in cui si è fatta la scelta sbagliata, si è detta l’unica parola che era meglio non pronunciare, si è lasciata andare via la persona che non bisognava perdere. Si narra che con un semplice gesto tutto possa cambiare. Ma c’è una regola da rispettare, una regola fondamentale: bisogna assolutamente finire il caffè prima che si sia raffreddato. Non tutti hanno il coraggio di entrare nella caffetteria, ma qualcuno decide di sfidare il destino e scoprire che cosa può accadere. Qualcuno si siede su una sedia con davanti una tazza fumante. Fumiko, che non è riuscita a trattenere accanto a sé il ragazzo che amava. Kòtake, che insieme ai ricordi di suo marito crede di aver perso anche sé stessa. Hirai, che non è mai stata sincera fino in fondo con la sorella. Infine Kei, che cerca di raccogliere tutta la forza che ha dentro per essere una buona madre. Ognuna di loro ha un rimpianto. Ognuna di loro sente riaffiorare un ricordo doloroso. Ma tutte scoprono che il passato non è importante, perché non si può cambiare. Quello che conta è il presente che abbiamo tra le mani. Quando si può ancora decidere ogni cosa e farla nel modo giusto. La vita, come il caffè, va gustata sorso dopo sorso, cogliendone ogni attimo.
–Elaysa–