SEGNALAZIONE DEL MESE – Novità editoriali (16-22 maggio)

Buon pomeriggio Viaggiatori!

E’ venerdì, tempo di una nuova segnalazione.
Nella fattispecie, oggi l’articolo è dedicato alle novità editoriali della settimana da domani, sabato 16 maggio a venerdì 22.

18 maggio 📚

Le coordinate della felicità. Di sogni, viaggi e pura vita – Gianluca Gotto (Mondadori)
“Le coordinate della felicità” è il romanzo autobiografico di Gianluca Gotto, autore del blog “Mangia vivi viaggia”. Il racconto del percorso più straordinario che ci sia: la ricerca della propria felicità. Una storia vera. Di sogni, cambiamenti, viaggi e pura vita.

Se tutte le stelle venissero giù. E altre domande che non ci fanno dormire la notte – Filippo Bonaventura, Lorenzo Colombo, Matteo Miluzio (Rizzoli)
Cosa succederebbe se la Terra orbitasse attorno a un buco nero? E se dalla sua superficie sparissero tutti gli oceani? E se venisse colpita da una supertempesta solare? E il Sole, appunto: se un giorno levassimo il naso all’insù senza più vederlo? Se qualcuno volesse improvvidamente tentare di spegnerlo con una gigantesca secchiata d’acqua? (Spoiler: sarebbe una pessima idea.) E la Luna! Cosa accadrebbe se una notte in cielo ne spuntassero due? Raddoppierebbe la poesia o ci ritroveremmo non esattamente nelle condizioni ideali per apprezzare la cosa? Ancora, allargando il raggio dei nostri interrogativi all’universo: quale sarebbe l’effetto se fosse pieno d’aria anziché vuoto? E cosa vedremmo immaginando di poter piazzare uno specchio a dieci anni luce di distanza dalla Terra? Tutti questi sono solo alcuni dei tanti paradossi, ora più inquietanti ora più gustosi, in cui ci imbatteremo nelle pagine di questo libro. A guidarci tra le soluzioni penseranno Filippo Bonaventura, Lorenzo Colombo e Matteo Miluzio – giovani astrofisici già autori su Facebook della pagina di divulgazione “Chi ha paura del buio?” – con il loro inconfondibile stile tanto divertente nella forma quanto rigoroso e impeccabile nei contenuti scientifici.

Il cipiglio del gufo – Tiziano Scarpa (Einaudi)
Venezia, oggi. Nella città più globale del mondo, tre uomini sono a un punto di svolta della loro vita: per disperazione, ambizione e insoddisfazione. Il primo è Nereo Rossi, il telecronista di calcio più famoso d’Italia; sta per perdere l’uso della parola per una malattia. Sa che gli resta poco tempo, ma prima vuole vendicarsi del suo rivale. Per farlo sfrutta le conoscenze che gli ha procurato il suo mestiere: coinvolge l’uomo più potente d’Italia, che gli deve alcuni favori, e si fa accompagnare da un giovane biografo a cui racconterà la sua vita. Il secondo è Adriano Cazzavillan, quarantacinquenne professore di liceo: vorrebbe guadagnare di più e far vivere meglio la sua famiglia; sfrutta l’unica possibilità che la nostra epoca offre alle persone come lui. Così suscita l’invidia dei colleghi e perde il lavoro. Nell’ultima parte del romanzo si lancia in una indimenticabile avventura per salvare suo figlio Gilberto, rimasto intrappolato da una forza oscura. Il terzo è Carletto Zen, trentenne tuttofare, che è stato risucchiato dal «Gorgo», come lo chiama lui, cioè l’attività economica dominante in città, il turismo: accompagna gli stranieri nei bed&breakfast, fa le pulizie, e intanto cova desideri di rivalsa: circuire anziane proprietarie di palazzi, ricche vedove bisognose di compagnia. Non ha certo l’aspetto del seduttore, ma le sue prodigiose e buffe qualità nascoste lo hanno già reso una leggenda. Il nuovo romanzo di Tiziano Scarpa fa incursioni nei centri di potere romani, nei gangli della grande editoria milanese, ma gravita principalmente a Venezia, «la città delle facce»: il luogo che attrae tutte le nazionalità, tutte le fisionomie del mondo, con le loro storie singolari dietro volti di ogni tipo. Con tenerezza, comicità, intelligenza, intensa compartecipazione, “Il cipiglio del gufo” racconta come sfruttare le possibilità che si hanno, in diverse età della vita, per salvare sé stessi e gli altri, o per condannarsi da soli.

I colori dell’incendio – Pierre Lemaitre (Mondadori)
Febbraio 1927. La Parigi che conta assiste al funerale del banchiere Marcel Péricourt. La figlia Madeleine deve prendere le redini dell’impero finanziario di cui è l’erede, ma il destino decide diversamente: suo figlio Paul, sette anni, compie un gesto inatteso e tragico che la porterà alla rovina. Madeleine dovrà fare ricorso alla sua intelligenza e a tutte le sue energie, per sopravvivere e ricostruire la sua vita. Compito reso ancora più difficile dalle circostanze, in una Francia che osserva, impotente, i primi colori dell’incendio che devasterà l’Europa.

Nella balena – Alessandro Barbaglia (Mondadori)
Questa è la storia di Herman, figlio della Donna Sirena e dell’Uomo Pesce; è la storia di un bimbo che si fa uomo imparando a lottare dall’Uomo Elefante e allenando all’equilibrio la grande Bird Millman, la poetessa dell’aria: la più straordinaria funambola di tutti i tempi, la prima donna a danzare su una corda sospesa nel vuoto tra due grattacieli. Herman è figlio del circo, il circo classico, quello fatto da “uomini che camminano con la loro bruttezza, fieri di generare meraviglia”. Ma è anche la storia di Cerro, che invece abita a Novara in una casa troppo grande e troppo vuota perché è rimasto presto senza madre. E anche un po’ senza padre, che insieme alla moglie ha smarrito nei ricordi la sua capacità di amare. Da bambino Cerro contava il tempo in mirtilli: era capace di mangiarne uno al secondo, e portava al guinzaglio CuccioloAlfredo, un cane che sapeva essere dolce solo con lui. Teneva a bada così la solitudine, nutrendosi di piccole gioie. Ma da adulto? Un mirtillo lo farà ancora felice? Herman e Cerro non s’incontreranno mai, ma avranno per sempre in comune qualcosa di immenso, la più grande attrazione del circo: una balena, Goliath, l’altra protagonista di questa storia. I genitori di Cerro si sono conosciuti proprio davanti a lei, il giorno in cui il circo era di passaggio sulle sponde del lago Maggiore ed Herman guidava il camion su cui viaggiava Goliath. L’amore tra loro è nato nel segno della balena. Ma che cos’è Goliath: un mostro o una meraviglia? E in fondo che cos’è l’amore stesso: un sogno sublime o un incubo spaventoso? Perché l’irrequieta Marilisa attrae così tanto Cerro? E cosa sono la dedizione e la fede con cui Herman si prende cura per quasi trent’anni della balena? Esiste un amore più giusto di un altro? O forse l’amore è sempre e comunque un esercizio di sottomissione ed elevazione insieme, un’ossessione che ti spacca e ti completa?

Non sprecare il tempo, non sprecare l’amore – Ann Napolitano (Mondadori)
È una mattina d’estate quando Edward Adler, dodici anni, suo fratello e i suoi genitori partono dall’aeroporto di Newark per raggiungere Los Angeles, dove li attende una nuova vita. Tra i 187 passeggeri ci sono una giovane promessa di Wall Street, una ragazza che ha appena scoperto di essere incinta, un veterano di ritorno dall’Afghanistan, un anziano tycoon della finanza e una donna che sta scappando da un marito opprimente. Le loro vite, come spesso capita in queste occasioni, iniziano a entrare in contatto. Ma il volo su cui viaggiano non arriverà mai a destinazione e il piccolo Edward sarà l’unico sopravvissuto al disastro.
“Caro Edward…” Iniziano così le e-mail e le lettere che persone da tutto il paese inviano all’indirizzo dei suoi zii, dove “il ragazzo miracolato” – come lo definisce la stampa – è andato ad abitare. La sua storia cattura l’interesse di un’intera nazione mentre Edward combatte per stare al mondo senza la sua famiglia. Una parte di lui è rimasta in cielo, con i suoi compagni di viaggio.
Con una forza emotiva e una profondità dirompenti, Non sprecare il tempo, non sprecare l’amore è più di un grande romanzo: è una meditazione sulla vita, l’incontro con un cast di personaggi difficili da dimenticare e una riflessione sui modi sorprendenti in cui un cuore a pezzi impara ad amare di nuovo.

L’ ultima Tudor – Philippa Gregory (Sperling & Kupfer)
Incoronata regina d’Inghilterra contro la sua volontà, Jane Grey viene detronizzata, dopo solo nove giorni, da Maria la Sanguinaria, figlia di Enrico VIII e fervente cattolica, che la rinchiude nella Torre di Londra per poi condannarla a morte a seguito del suo rifiuto di tradire la fede protestante. Con coraggio, Jane va incontro al patibolo e diventa una martire e un esempio per le sue due sorelle minori: Katherine e Mary. «Impara a morire» è il consiglio che Jane lascia a Katherine, la quale non ha intenzione di soccombere, ma solo di godere della sua bellezza e della gioventù e innamorarsi. In quanto erede dell’insicura e sterile Maria e poi di Elisabetta I, a Katherine però viene impedito di sposarsi per non dare alla luce un figlio Tudor. Quando la gravidanza di Katherine tradisce il suo matrimonio segreto, affronta anche lei la prigionia nella Torre, a pochi metri dal luogo dove sua sorella era stata decapitata, e lì si lascia morire. «Addio, sorella mia», scrive Katherine a Mary. Dopo aver visto le sue sorelle sfidare Maria ed Elisabetta, Mary è profondamente consapevole del pericolo, ma determinata a mantenere saldamente il controllo del proprio destino. Cosa succederà quando l’ultima Tudor sfiderà la crudele regina Elisabetta? La sorellanza è uno strumento potente per le donne nate con pochi alleati in un mondo spietato, oggi come nel Cinquecento. Philippa Gregory torna con un romanzo dedicato ai Tudor, dal forte messaggio femminista.

19 maggio 📚

Falce – Neal Shusterman (Mondadori)
Un mondo senza fame, senza guerre, senza povertà, senza malattie. Un mondo senza morte. Un mondo in cui l’umanità è riuscita a sconfiggere i suoi incubi peggiori. A occuparsi di tutte le necessità della razza umana è il Thunderhead, un’immensa, onnisciente e onnipotente intelligenza artificiale. Il Thunderhead non sbaglia mai, e soprattutto non ha sentimenti, né rimorsi, né rimpianti. Quello in cui vivono i due adolescenti Citra Terranova e Rowan Damisch è davvero un mondo perfetto. O così appare. Se nessuno muore più, infatti, tenere la pressione demografica sotto controllo diventa un vincolo ineluttabile. Anche l’efficienza del Thunderhead ha dei limiti e non può provvedere alle esigenze di una popolazione in continua crescita. Per questo ogni anno un certo numero di persone deve essere “spigolato”. In termini meno poetici: ucciso. Il delicato quanto cruciale incarico è affidato alle cosiddette falci, le uniche a poter decidere quali vite devono finire. Quando la Compagnia delle falci decide di reclutare nuovi membri, il Venerando Maestro Faraday sceglie come apprendisti proprio Citra e Rowan. Schietti, coraggiosi, onesti, i due ragazzi non ne vogliono sapere di diventare degli assassini. E questo fa di loro delle falci potenzialmente perfette.

La grazia dei re – Ken Liu (Mondadori)
L’Imperatore Mapidéré è stato il primo a unire i diversi regni dell’arcipelago di Dara sotto il dominio della sua isola d’origine, Xana. Dopo ventitré anni, tuttavia, l’Impero di Xana mostra segni di debolezza. Mapidéré è sul letto di morte, i suoi consiglieri complottano mirando ciascuno al proprio interesse, persino gli dèi sembrano adirati. Come se non bastasse, decenni di crudeli angherie e di dispotico potere hanno fatto sì che la popolazione non abbia nulla da perdere da una rivolta, ma molto da guadagnare. È questo il mondo in cui vivono Kuni Garu, un affascinante perditempo poco propenso alla vita onesta, e Mata Zyndu, l’impavido figlio di un duca deposto, discendente di una nobile stirpe particolarmente colpita dalla ferocia di Mapidéré, che ha giurato di vendicarsi. Sembrano l’uno l’opposto dell’altro, ma durante la ribellione contro il potere imperiale i loro sentieri si incrociano in modo imprevedibile: diventano amici inseparabili, fratelli, e insieme combattono contro immensi eserciti, serici vascelli volanti, libri magici e divinità dalle forme mutevoli. Ma una volta che l’imperatore è stato rovesciato, Kuni e Mata si trovano a capeggiare fazioni rivali, con idee molto diverse su come si dovrebbe guidare il mondo, e su cosa sia la giustizia.

Le disobbedienti. Storie di sei donne che hanno cambiato l’arte – Elisabetta Rasy (Mondadori)
Che cosa unisce Artemisia Gentileschi, stuprata a diciotto anni da un amico del padre e in seguito protagonista della pittura del Seicento, a un’icona della bellezza e del fascino novecentesco come Frida Kahlo? Qual è il nesso tra Élisabeth Vigée Le Brun, costretta all’esilio dalla Rivoluzione francese, e Charlotte Salomon, perseguitata dai nazisti? C’è qualcosa che lega l’elegante Berthe Morisot, cui Édouard Manet dedica appassionati ritratti, alla trasgressiva Suzanne Valadon, l’amante di Toulouse-Lautrec e di tanti altri nella Parigi della Belle Époque? Malgrado la diversità di epoca storica, di ambiente e di carattere, un tratto essenziale accomuna queste sei pittrici: il talento prima di tutto, ma anche la forza del desiderio e il coraggio di ribellarsi alle regole del gioco imposte dalla società. Ognuna di loro, infatti, ha saputo armarsi di una speciale qualità dell’anima per contrastare la propria fragilità e le aggressioni della vita: antiche risorse femminili, come coraggio, tenacia, resistenza, oppure vizi trasformati in virtù, come irrequietezza, ribellione e passione. Elisabetta Rasy racconta, con instancabile attenzione ai dettagli dell’intimità che disegnano un destino, la vita delle sei pittrici nella loro irriducibile singolarità. Incontriamo così la giovanissima Artemisia, in fuga dalle calunnie romane dopo un processo infamante, che si fa strada nella Firenze dei Medici ma non vuole rinunciare all’amore. Élisabeth Vigée Le Brun, acclamata ritrattista di Maria Antonietta, che attraversa l’Europa contesa dalle corti più importanti senza mai staccarsi dalla sua bambina. Berthe Morisot, ostacolata dalla famiglia e dai critici accademici, che diventa la première dame degli Impressionisti. La scandalosa Suzanne Valadon, amante e modella dei grandi artisti della Parigi di fine Ottocento, che sceglie di farsi lei stessa pittrice combattendo la povertà e i preconcetti. Charlotte Salomon che, quando sente avvicinarsi la fine per mano del boia nazista, narra la sua breve e tempestosa vita in un’unica sterminata opera che al disegno unisce la musica e il teatro. Frida Kahlo, straziata dalle malattie fin dalla più giovane età, che sfida la sofferenza fisica e i tormenti amorosi con le sue immagini provocatorie e il suo travolgente look. Tutte loro, negli autoritratti che aprono le intense pagine di Elisabetta Rasy, guardano negli occhi chi legge e invitano a scoprire l’audacia con cui hanno combattuto e vinto la dura battaglia per affermarsi – oltre i divieti, gli obblighi, le incomprensioni e i pregiudizi -, cambiando per sempre, con la propria opera, l’immagine e il posto della donna nel mondo dell’arte.

Frieda – Annabel Abbs (Einaudi)
Nottingham, 1907. I coniugi Weekley formano una coppia insolita. Il mite Ernest non spicca per il suo fascino, ha origini umili ed è uno studioso di etimologia barricato in un mondo di prevedibili radici e desinenze. Frieda – la baronessa Von Richthofen – è di una bellezza straordinaria, discende da una famiglia di aristocratici tedeschi, e la sua personalità non potrebbe essere più lontana da quella del marito: è raffinata, brillante, spontanea. Ernest e Frieda hanno tre bambini, Monty, Elsa e Barby, e convivono serenamente nella loro modesta dimora a due passi dalla foresta di Sherwood. Ultimamente, però, Frieda è giù di tono. Ernest le suggerisce allora di andare a trovare sua sorella a Monaco per distrarsi un po’. Monaco, 1907. Quando arriva nella città bavarese, Frieda ha l’impressione di aver riacquistato la vista dopo anni passati al buio di un’esistenza mediocre. Nei caffè bohémien scopre le idee radicali di anarchici e artisti d’avanguardia, nel salotto della sorella Elisabeth una nuova teoria rivoluzionaria, la psicoanalisi, e una prassi dissoluta, il libero amore. Frieda si innamora perdutamente dell’amante di Elisabeth, il medico Otto Gross – seguace di un certo Freud -, e sogna di trasferirsi con lui nella comunità utopica di Monte Verità. Al termine del suo soggiorno a Monaco, seppur ripiombata nello squallore del suo ménage familiare, Frieda rinuncia alla fuga: non può abbandonare i suoi figli. Nottingham, 1912. Sono passati cinque anni, ma Frieda non ha dimenticato Monaco e quel turbinio di emozioni che la faceva sentire viva. La relazione con Ernest la avvilisce e il suo ruolo di madre devota le sta stretto, nonostante l’amore incondizionato che nutre per i bambini. Frieda ancora non sa che l’incontro casuale con un giovane poeta dai capelli rossi è destinato a cambiare il corso della sua vita. E la storia della letteratura.

Momenti trascurabili vol. 3 – Francesco Piccolo (Einaudi)
E se nella vita non esistessero momenti trascurabili? Dai calzini irrimediabilmente spaiati alla cartomante che predice un nuovo amore a tua moglie, il divertimento di vivere ogni istante (anche quelli che dimenticheremmo volentieri) ormai lo conosciamo bene. E non ci stancheremo mai di ritrovarlo. «Ogni singolo gesto, i sapori, l’aria, il tempo, la stoffa, la strada, la persona accanto, il profumo, il panorama, il vento, la porta, il sorriso. Tutto, tutto. La vita non finisce più, se si sa comprendere ogni singolo momento di un giorno solo».

20 maggio 📚

Primavera – Ali Smith (SUR)
Nel terzo volume della sua tetralogia ispirata alle stagioni, Ali Smith ci regala un’altra magistrale storia di confronto fra diversità, di accoglienza e di speranza, che è al tempo stesso una fotografia del presente e una parabola universale. La sua voce, pulsante di amore per la realtà ma anche potentemente fantasiosa e letteraria, è quella di una scrittrice indispensabile per i nostri tempi.
Richard è un regista televisivo ormai anziano; la sua migliore amica, la geniale sceneggiatrice con cui ha lavorato ai suoi film più belli, è morta da poco, e lui è stato ingaggiato per l’adattamento dozzinale di un romanzo di successo; solo e sconfortato, è fuggito da Londra ed è in pieno stallo esistenziale. Brittany è una giovane donna che lavora come agente di sicurezza in un centro di detenzione dove vengono stipati gli immigrati senza documenti in (vana) attesa di rimpatrio; il suo impiego la sta disumanizzando sempre di più: il saluto che fa alle siepi dell’ingresso all’inizio e alla fine di ogni turno sembra il suo unico momento di dolcezza e sollievo. Nella vita di entrambi piomba però Florence, una dodicenne dalle origini misteriose e dall’irresistibile carisma, e l’incontro avrà effetti letteralmente miracolosi – o forse solo profondamente umani.

Usciti di Senna – Michel Bussi (E/O)
Una girandola di personaggi, un crescendo di situazioni in cui le tracce dell’assassino in fuga si confondono con quelle di pirati vichinghi o del Cinquecento, una successione di colpi di scena in cui le vite di tutti sono in bilico sullo sfondo magico delle più belle navi del mondo. Bussi mozzafiato più che mai.
Maline, ex reporter d’assalto dal passato turbolento, fa ora la giornalista al SeinoMarin, un settimanale di Rouen a media tiratura. Rientra nei suoi compiti recensire l’Armada, spettacolare manifestazione che si svolge ogni cinque anni in cui i più bei velieri delle marine militari di tutto il mondo – per l’Italia l’Amerigo Vespucci – si ritrovano a Rouen e da lì scendono il corso della Senna fino a Le Havre: una sontuosa parata che si snoda per decine di chilometri tra le anse e i meandri del grande fiume navigabile e richiama sugli argini milioni di spettatori entusiasti. Un lavoro come tanti, non particolarmente interessante. Almeno fino a quando un marinaio messicano non viene assassinato in circostanze a dir poco misteriose. Il commissario Paturel, che si occupa del caso, pensa a un delitto passionale o a una rissa tra marinai, e gli indizi sembrano dargli ragione. Sarà Maline a scoprire lo strano intreccio che c’è tra l’omicidio in apparenza banale e il bottino dei pirati della Senna, mitico tesoro che da secoli sarebbe nascosto da qualche parte nei meandri del fiume. Ma la sua scoperta non fa che infittire il mistero e trasformare un’indagine di routine in un’aggrovigliata matassa.

21 maggio 📚

L’ arte di costruire un romanzo – Elizabeth George (Longanesi)
Come si scrive un bestseller internazionale? Risponde a questa domanda Elizabeth George, per la stampa «la regina incontrastata del mystery», che grazie ai suoi thriller e gialli è riuscita a rivoluzionare un genere letterario. In queste pagine condivide con aspiranti scrittori e non le sue preziose conoscenze relative al processo creativo. Qui, la scrittrice che ha inventato l’ispettore Lynley diventa la professionista che non si limita a fare luce sui procedimenti tecnici e narrativi che stanno alla base di uno dei suoi romanzi polizieschi, ma propone anche consigli esperti, chiari, intelligenti e funzionali tutti da sottolineare e ricordare. Moltissimi sono gli esempi celebri e le indicazioni specifiche sul lavoro dei colleghi romanzieri più venduti al mondo, insieme a veri e propri esercizi guidati e incoraggiamenti. Se da un lato «L’arte di costruire un romanzo» rappresenta un giubbetto di salvataggio per chi ha un’idea ma non sa come svilupparla e ha un evidente risvolto pratico e informativo, dall’altro questo libro diventa anche un viaggio all’interno di un mestiere difficilissimo, che, come risulta evidente, Elizabeth George ama e comprende benissimo.

La casa degli uccelli – Laura Bosio (Guanda)
Parigi, 1794. In una zona centrale della città sorge un palazzo sede di un collegio militare. Un edificio come tanti, eppure le ricche sale affrescate da Pigalle e il vasto parco con le voliere, un tempo frequentati da rampolli di buona famiglia, nel giro di pochi mesi si sono trasformati in un carcere. Un carcere con una caratteristica unica: i prigionieri non hanno nessuna intenzione di fuggire. È lì, infatti, che nei mesi del Grande Terrore si nascondono una trentina di aristocratici e facoltosi borghesi, sul cui capo pende minacciosa la ghigliottina, e che devono la loro sopravvivenza unicamente alla Sezione Rivoluzionaria che li tiene in ostaggio – ma al sicuro – in cambio di denaro. Nelle stanze ormai in decadenza della Casa gli ospiti ripetono i riti di un mondo che fuori sta sanguinosamente crollando, uniti in un gioco di intrighi e ricatti: baroni, burocrati, principesse sotto mentite spoglie, generali in pensione, vescovi spretati; un ragazzo arrivato con i nonni che trova conforto in una giovane vedova; una ex dama di corte svampita e aggrappata al fantasma di un passato fastoso… A fare da tramite con il mondo esterno è Bertier, un parrucchiere che frequenta la Casa e che si occupa anche della testa del temibile Fouquier-Tinville, l’implacabile accusatore del Tribunale Rivoluzionario, allora in feroce competizione con Robespierre. Una testa più che mai in bilico, come in bilico sono le vite di tutti, in balia della furia dei tempi, dominati, come spesso i nostri, dall’irrazionalità. Per dirla con le parole di Bertier: «La Rivoluzione ha fatto di noi, anche noi barbieri intendo,degli uomini liberi. E sai cos’è la libertà in questo mondo disgraziato? Prendersi tutto quello che si può».

Debito di sangue – Brenda Novak (Harper Collins)
Per più di un anno, Sebastian Costas ha cercato di scoprire la verità dietro l’omicidio della sua ex moglie e di suo figlio. Nonostante le prove dicano il contrario, infatti, è convinto che il secondo marito della donna, un poliziotto, abbia commesso entrambi i delitti e che poi abbia inscenato la sua stessa morte, così segue le sue tracce fino a Sacramento. Ed è qui che conosce Jane Burke, un’investigatrice privata. Jane è stata sposata con un serial killer e da cinque anni sta tentando di ricostruire la propria vita. Sebastian potrebbe essere l’occasione giusta per ritrovare la felicità… Ma anche l’uomo che stanno cercando è sulle loro tracce. Per lui è una battaglia personale, che è deciso a vincere. Costi quel che costi.

La vittima sbagliata – Helen Fields (Newton Compton Editori)
Nel bel mezzo di un festival del rock, un volontario viene accoltellato allo stomaco. Muore pochi minuti dopo. Nella confusione, nessuno ha visto il suo assassino. La settimana seguente il corpo di una maestra elementare viene ritrovato in un cassonetto. La donna è stata strangolata con la sua sciarpa di lana. È solo l’inizio di una scia di sangue che serpeggia tra le strade di Edimburgo. La polizia brancola nel buio. I detective Ava Turner e Luc Callanach non hanno indizi per collegare i crimini, né prove sufficienti a formulare le prime ipotesi, fino al momento in cui sui muri della città appaiono graffiti che fanno esplicito riferimento alle vittime degli omicidi. Si tratta di qualche mitomane o della firma dell’assassino? Quando scoprono che i murales sono stati preparati prima degli omicidi e non dopo, per Ava e Luc ha inizio una corsa contro il tempo che si rivelerà molto più pericolosa di quanto avrebbero potuto immaginare. Perché l’assassino è pronto a colpire ancora…

Elaysa-

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