Buongiorno Viaggiatori!
Ebbene si, sono tornata finalmente con una nuova recensione!
Maggio è stato un mese particolarmente impegnativo e, se da un lato sono riuscita a leggere, dall’altro sono rimasta indietro con le recensioni dei libri letti. Ne ho 4 arretrate ma piano piano recupererò, a partire da oggi!
Dunque, il libro di cui vi voglio parlare in questo primo lunedì di giugno è The Lie of the Land di Amanda Craig. Come potete dedurre dal titolo, si tratta di un romanzo in inglese che però è presente anche in italiano col titolo Le circostanze.
Ho dovuto affrontare questa lettura per sostenere l’esame di letteratura inglese e, nonostante inizialmente mi spaventasse, è stato più facile di quanto pensassi.
Ma partiamo dal principio.
The Lie of the Land, pubblicato nel 2017, è ambientato nell’Inghilterra post- Brexit.
I protagonisti sono i membri della famiglia Trotter in cui spiccano Quentin e Lottie, una coppia sposata sull’orlo del divorzio. Tuttavia non possono permettersi un simile cambiamento in quanto le loro condizioni economiche sono pessime.
Oltre a questi abbiamo anche i loro figli, tra cui Xan, un ragazzo di colore avuto da Lottie da una precedente relazione. Xan si trova in quella particolare fase della vita in cui deve scegliere che strada intraprendere: lavorare o andare all’università? Nonostante i suoi desideri siano altri, si vede costretto ad accettare un lavoro presso un’industria dolciaria in cui svolte turni massacranti per poter guadagnare qualcosa e aiutare la sua famiglia.
Il romanzo ci offre un ritratto veritiero della condizione del popolo Britannico dopo la Brexit. Quello che doveva rappresentare un punto di svolta, si è rivelato un eterno fallimento che getta la popolazione nello sconforto e, in alcuni casi, anche nella disperazione.
La tematica principale del libro è la resilienza ovvero la capacità della famiglia di adattarsi alle nuove circostanze e di reinventarsi nonostante i problemi che si trovano ad affrontare, tra cui anche il trasferimento dalla città alla campagna desolata del Devon.
Ecco quindi che attraverso le vicende familiari, l’autrice ci offre uno spaccato della società contemporanea che, senza un’adeguata reazione, sembrerebbe essere votata al fallimento.
Fortunatamente, tutti i personaggi alla fine riescono a rimboccarsi le maniche e migliorare, in un modo o nell’altro, la loro condizione. Anche Quentin, che inizialmente era descritto come un uomo egoista e irrispettoso degli altri, nell’ultima parte del romanzo cambia atteggiamento.
Un aspetto importante da sottolineare è che, alla fine, nonostante le divergenze e le discussioni quotidiane, i protagonisti riescono sempre ad andare d’accordo e a trovare un compromesso per il bene del nucleo familiare.
Il messaggio che Amanda Craig vuole mandare con questo romanzo è assolutamente positivo, la resilienza è un fatto positivo. Bisogna sempre essere resilienti nella vita perché purtroppo le difficoltà ci sono, gli ostacoli si presentano ma soltanto affrontandoli si possono superare.
Per quanto riguarda il livello di inglese, si attesta sul medio-alto.
Io sono riuscita a gestirlo abbastanza bene anche se, ovviamente, il vocabolario mi è stato di aiuto in certi casi.
Il libro mi è piaciuto molto, contrariamente alle aspettative. Prima di leggerlo pensavo che sarebbe stato noioso in quanto ambientato durante la Brexit ma mi sono dovuta ricredere.
In queste pagine infatti, la Brexit fa soltanto da sfondo. L’autrice dà molto più rilievo alla vita privata e domestica della famiglia sottolineando l’importanza dei legami familiari soprattutto nei momenti di difficoltà.
Ovviamente, consigliato!
⭐⭐⭐⭐/5
–Elaysa–
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