Buonasera Viaggiatori, o buongiorno, a dipendenza di quando leggerete questo articolo.
Sappiate che sto scrivendo qui a mezzanotte di lunedì 6 giugno, dopo un weekend particolarmente movimentato e intenso per noi blogger di libri e, passatemi il termine, bookstagrammer.
In realtà non so neanche da dove iniziare a parlare di questa cosa visto che di parole ne sono state dette tante. Tuttavia ci tengo a farlo per due motivi: primo perché voglio essere trasparente con voi che mi supportate e mi leggete quotidianamente.
Secondo punto, e forse quello più importante, vorrei che, da questa vicenda emergesse un aspetto di questa nostra passione che viene sempre sottovalutato: la difficoltà.
Mettere in piedi un blog, creare una rete di contatti, parlare e saper comunicare non è sempre facile. Anzi, direi che non lo è mai.
Soprattutto quando dall’altra parte ci sono persone (e ovviamente non mi riferisco a voi) che non sanno o non vogliono apprezzare ciò che diciamo.
Scrivere recensioni per passione non significa farlo per passare il tempo, magari si, ma non per forza.
Non saremo professionisti, è vero. In verità, qui nessuno ha la pretesa di essere considerato tale.
Ma questo non significa che dobbiamo essere trattati così.
Ovviamente, non ci sono parole per il commento e il post sessista e assolutamente disgustoso.
Si, avete capito bene a cosa mi riferisco: alla vicenda che ha coinvolto la blogger e un ufficio stampa, Il Taccuino Ufficio Stampa.
Tante sono le collaborazioni che vantano di aver avuto, tante sono le case editrici con cui dicono di aver lavorato ma.. pensate un po’? Molte di loro si stanno già dissociando affermando di non aver mai avuto nessun tipo di contatto con questo ufficio!
Non starò qui a spendere altre parole, mi sono avvelenata già abbastanza per tutta questa storia.
Quello che voglio dire, arrivati a questo punto è che: si, ho collaborato con loro.
Fortunatamente non ho mai avuto problemi simili, non ho mai ricevuto offese né brutte parole da parte loro.
Poca chiarezza, quello si.
Libri spediti e mai arrivati, ad esempio.
Domande a cui non ho mai ricevuto risposta.
Trasparenza zero. E lo stanno dimostrando ancora di più adesso, con le loro (sue?) scuse assurde e assolutamente fuori luogo.
Sembra di assistere davvero ad una messa in scena architettata male. Continuano a dire che hanno le spalle coperte ma ciò che sta venendo a galla è davvero inaccettabile.
La vicenda non ha colpito me direttamente ma indirettamente.
Noi blogger non meritiamo questo.
Noi Donne non meritiamo questo.
Veniamo sempre attaccate. Siamo sempre poco professionali, non qualificate.
Da quando bisogna essere qualificati per esprimere un’opinione?
Detto ciò, mi dissocio completamente da questo “ufficio stampa” e dichiaro ufficialmente che non ho più intenzione di collaborare con loro.
Oltre ad essere schifata dalle offese, dagli insulti che considero indecenti, mi adeguo alle loro parole che sono state qualcosa tipo: a noi non interessa niente delle opinioni dei blogger dato che non sono giornalisti qualificati.
Bene, tanto meglio per noi.
Ultima cosa prima di chiudere: qui c’è un articolo interessante scritto dal blogger David Puente. Leggetelo, ne vale la pena.
Vi ringrazio per l’attenzione, e mi scuso per l’articolo noioso e pesante ma era doveroso, per voi.
A presto,
–Elaysa–
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