Buongiorno Viaggiatori!
Oggi torna la rubrica Biblioteche dal mondo, uno spazio dedicato alle biblioteche più belle che possiamo trovare e visitare in diversi paesi.
La protagonista di oggi è la Biblioteca di Sainte Geneviève, situata a Parigi.
Ha una storia davvero interessante e, ovviamente, è bellissima.
La Biblioteca di Sainte Geneviève si trova a Parigi, nel V arrondissement, nel cuore del Quartiere Latino.
La costruzione prende il nome da un’importante abbazia parigina dedicata alla patrona della città, Sainte-Geneviève appunto, fondata nel VI secolo da Clovis. L’abbazia, che ha ospitato per molto tempo le spoglie della santa, è diventata il punto di partenza per un progetto di ampia portata che è poi stato sviluppato successivamente.
Nel 1838 infatti, la biblioteca fu spostata nel V arrondissement, gettando le basi per l’edificio che si può ammirare e frequentare ancora oggi.
I lavori di riprogettazione furono affidati a Henri Labrouste che, nel 1850, concluse il suo progetto.
Labrouste è considerato oggi uno degli architetti più innovativi dell’epoca in quanto decise di utilizzare un’intelaiatura di ferro. Questa, contrariamente a quanto veniva fatto fino a quel momento, non venne nascosta anzi, divenne parte integrante della sala rendendola unica.
In questo modo, Labrouste gettò le basi non solo della biblioteca ma anche dell’architettura del ferro che diventerà la base dell’architettura alla fine del secolo sfociando in opere maestose come ad esempio la Tour Eiffel.
La pianta della biblioteca è a forma di rettangolo, ornata da finestre ad arco ed arcate molto ampie.
La facciata esterna, con la sua architettura neorinascimentale tipica dell’epoca, è una delle più affascinanti del mondo. Le pareti esterne ospitano le incisioni dei nomi degli autori più famosi le cui opere sono ospitate negli scaffali della biblioteca.
Del resto, vi hanno studiato autori del calibro di James Joyce e Marcel Duchamps addirittura ne è stato il bibliotecario!

Al suo interno la Biblioteca ospita tantissimi volumi: si parla di due milioni di documenti che ricoprono tutti i settori della conoscenza tra cui linguistica, scienze, psicologia, filosofia, arte, letteratura, storia ecc.. Pochissimi di loro sono quelli tramandati dai primi secoli della sua storia ma ne rimangono molti risalenti al XVIII secolo.
Al piano terra si trovano il magazzino dei libri, una sala con testi rari e gli uffici amministrativi. Qui, si susseguono finestre ad arco che arrivano a illuminare anche la sala lettura che si trova al primo piano: la sala è costituita da due navate separate da una fila di colonne in ghisa che fanno da sostegno alle arcate di copertura.
È evidente quindi che Henri Labrouste non si risparmiò neanche nell’arredamento interno. Tra arcate, vetrate e volte a botte l’atmosfera che si crea è molto suggestiva e solenne.
Un altro aspetto molto particolare di questa architettura riguarda il valore simbolico che Labrouste ha voluto conferire a questo luogo: il vestibolo oscuro rappresenta l’ignoranza mentre la sala lettura, ampia e luminosissima, simboleggia il sapere e la libertà che ne deriva.
Beh ragazzi, che dire. E’ un vero e proprio gioiello in terra francese.
Credo che valga assolutamente la pena immergersi in strutture di questo calibro.
La biblioteca ovviamente è pubblica e può essere visitata.
–Elaysa–
grazie per queste meravigliose scoperte
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E’ un piacere 😍
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