SEGNALAZIONE DEL MESE – Le poesie di Louise Glück

Buon pomeriggio Viaggiatori!

Qualche settimana fa, la casa editrice Il Saggiatore aveva annunciato sul suo sito (e sui social) l’acquisizione dei diritti per la pubblicazione delle opere di Louise Glück, che in questo 2020 ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura “per la sua inconfondibile voce poetica che con austera bellezza rende universale l’esistenza individuale“.

Finalmente, il giorno tanto atteso è arrivato.
Ieri, 3 dicembre 2020, sono stati pubblicati i primi due volumi di poesie della scrittrice: Averno e L’iris selvatico.

“Sono poesie di bellezza tersa e aspra, in cui l’immersione nella natura – il freddo lago vulcanico di Averno, o il giardino fiorito di bucaneve e biancospini dell’Iris selvatico – è confronto con il passato, resa dei conti con le proprie ombre, ma anche canto, fioritura di senso fra tempo ed eternità, quotidiano e assoluto, sentimento e assenza, fra morte e bellezza.”

Averno: È di nuovo inverno, è di nuovo freddo. Il lago Averno, dove gli antichi credevano si trovasse la porta dell’aldilà, è scuro come il cielo sopra le nostre teste. Ad aguzzare gli occhi, riusciamo appena a distinguere la migrazione notturna di uno stormo di uccelli. All’alba, le colline brillano di fuoco, ma non è più il sole di agosto: i nostri corpi non sono stati salvati, non sono sicuri. In Averno, Louise Glück canta la solitudine e il terrore per l’ignoto, lo splendore della notte e l’amore, il desiderio: perché, sembra dirci, anche quando tutto è muto e spento, capita a volte di sentire musica da una finestra aperta, in una mattina di neve, e allora il mondo ci richiama a sé, e la sua bellezza è un invito.


L’iris selvatico: È il tramonto e noi, a occhi aperti, guardiamo un giardino, verde e rigoglioso. Ascoltiamo il suono del vento che agita un campo di margherite. Osserviamo le foglie rosse di un acero: cadono persino in agosto, nel primo buio. Guardiamo laggiù: un bocciolo di rosa selvatica comincia a schiudersi, come un cuore protetto. Nel New England di Louise Glück, l’estate è breve e ogni fiore ha la sua voce, dolce e discreta; la stessa della poetessa, che qui canta caducità ed eternità, bellezza e morte, cura e indifferenza: il flusso del tempo che scorre, il flusso delle emozioni che scorrono sulla nostra pelle, in ogni giorno, in ogni attimo sfuggente della nostra vita. 

Non sono abituata a leggere poesie ma forse non ho ancora trovato il libro giusto
Che sia forse uno di questi?

E voi? Leggete poesie?

«Ascoltate il mio respiro, il vostro stesso respiro
Come le lucciole, ogni piccolo fiato
Una fiammata in cui appare il mondo.»

L’iris selvatico – Louise Glück

-Elaysa

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