Buon pomeriggio Viaggiatori!
Ebbene sì, è arrivato il momento tanto atteso da chi, come me, è ossessionato dai programmi di lettura.
Quale? Ovviamente il “wrap up” dei libri letti in questo primo mese del 2021 con immancabile aggiornamento sulle letture in corso.
Dunque, devo dire che gennaio è stato diverso da quello che mi aspettavo (io mai soddisfatta.. è un classico).
Avrei voluto leggere di più e godermi quello che credevo sarebbe stato un mese relativamente tranquillo. La realtà invece è stata un po’ diversa.
Tralasciando il fatto che il Natale (anche se insolito) ha portato con sé un po’ di meritato relax e, di conseguenza, una difficoltà a riprendere con le normali attività dopo il 6 gennaio, altri fattori hanno influenzato la mia incapacità apparente di concentrarmi.
Uno dei motivi è stato sicuramente la tesi di laurea. Infatti, dopo Natale ho ripreso contatti con la mia relatrice e abbiamo iniziato a lavorare in maniera più sistematica rispetto a prima.
Il secondo è stato il tirocinio che ho terminato a metà gennaio.
Ed è proprio da quel momento che sono riuscita a riorganizzare le mie giornate e a dedicare un po’ del mio tempo alla lettura.
Il libro che mi ha accompagnata per tutto il mese di gennaio è stato La città dei vivi di Nicola Lagioia. Romanzo di true crime che narra una storia purtroppo realmente accaduta: l’omicidio, nel 2016 di Luca Varani.
Non è stato facile. Ho avuto bisogno di prendermi delle pause per metabolizzare ciò che stavo leggendo.
Ho concluso la lettura a fine gennaio ma continuo a ripensarci.
A gennaio avevo iniziato anche il saggio intitolato Questo è il mio sangue di Elise Thiébaut che, come dice il sottotitolo, è un manifesto contro il tabù delle mestruazioni.
Molto interessante, scrittura scorrevole e ben scritto. Devo ancora terminarlo perché, ad un certo punto, sono stata completamente rapita da Lagioia e ho deciso di dedicarmi soltanto a lui.
Conto comunque di finirlo presto.
Oltre a questo libro, ne ho altri due in lettura.
Uno è un saggio (sì, un altro) di uno studioso di traduttologia. Dato che devo studiarlo per la tesi credo che me lo porterò avanti ancora per un bel po’.
Il secondo invece è La fabbrica, il romanzo d’esordio di Joanne Ramos. Volevo leggerlo da tanto e negli ultimi mesi ho spesso pensato che fosse arrivato il suo momento. Lo avevo inserito nella TBR di dicembre ma non ero riuscita effettivamente a leggerlo.
L’altra sera, finalmente, mi sono decisa.
Lo sto divorando, sono già a pagina 70.
E’ un romanzo corale che ripercorre la storia di diverse donne, tutte con un punto in comune nelle loro vite: un centro per madri surrogate.
Nonostante le tematiche siano difficili da raccontare, la scrittura è molto scorrevole.
L’autrice usa molto il dialogo che, inevitabilmente, alleggerisce (da un punto di vista strutturale) la narrazione. Aspetto con impazienza la sera per potermi immergere tra queste pagine.
Infine, in questi giorni ho terminato la lettura del saggio sulla lingua italiana intitolato La lingua è un’orchestra, edito Il Saggiatore.
Ve ne parlerò presto nella rubrica dedicata ai saggi. Per il momento sappiate che è una validissima lettura ma, ovviamente, non proprio di intrattenimento.
Per quanto riguarda i libri che vorrei leggere prossimamente, non ho stilato una vera e propria TBR.
Ci sono alcuni titoli che mi attirano più di altri ma, come sapete, le scelte possono essere molto variabili a seconda del momento.
Come stanno procedendo le vostre letture? 📚
[Ah, dimenticavo. Potete tenere traccia dei progressi con la lettura su Goodreads. Clicca qui]
–Elaysa–
ATTENZIONE!
Per chi non lo sapesse ancora, sono affiliata ad Amazon. Cliccando sui miei link e acquistando dagli stessi, percepirò una piccola percentuale sul vostro acquisto.
I guadagni verranno utilizzati per acquistare libri.
Link generico di affiliazione: https://amzn.to/2GvYZP9.