Buon pomeriggio Viaggiatori!
Dopo il giga bookhaul che ho pubblicato ieri, era doveroso aggiornarvi anche sulle mie ultime letture.
Prima di tutto però voglio ricordarvi che potete seguire i miei viaggi tra le pagine anche su Goodreads oltre che su Instagram in cui riesco a tenervi aggiornati più frequentemente rispetto a quanto io non faccia qui.
Non so letteralmente da dove iniziare per dare un senso a questo articolo perché ultimamente sto leggendo tanto come potete notare dagli articoli dedicati agli incipit. Tuttavia, non è stato facile trovare un equilibrio tra la voglia di leggere tutto e l’effettiva realizzazione di questo proposito.
Tutto è iniziato quando ho terminato la lettura di un libro che mi è entrato letteralmente nel cuore ovvero Il miglio verde di Stephen King, di cui non vi ho ancora parlato.
Da quel momento, stallo completo. Niente sembrava piacermi davvero.
Ho iniziato mille libri senza portarne a termine uno, tra questi anche Flatlandia di Abbott e La neve era sporca di Georges Simenon.
Alla fine, ho optato così per un libro che mi chiamava da tempo dallo scaffale ovvero Anima di Mouawad.
Un thriller molto particolare in cui la storia viene raccontata dal punto di vista dei vari animali che hanno assistito alla scena chiave del romanzo ovvero l’omicidio della moglie del protagonista.
Ho divorato le prime 300 pagine su 500. E poi l’ho messo da parte, senza motivo apparente.
Conto di finirlo presto perché, in fondo, mi aveva catturata.
Essendo un libro molto corposo, all’epoca avevo deciso di alternarlo con qualcosa di più breve e la scelta è ricaduta su Il dolce domani di Banana Yoshimoto, romanzo facente parte della collana La grande letteratura giapponese in edicola col Corriere della Sera.
E’ stata una lettura dolorosa ma dolce al tempo stesso. Scrittura quasi terapeutica, tra carezze e amare verità. Una storia di dolore. Di lutto. Di sofferenza. Di rinascita.
Finalmente ho concluso un libro con grande soddisfazione.
Ormai era tornata quella grande voglia di leggere complice anche il fatto che il più grande ostacolo del periodo, ovvero la laurea, era ormai stata superata.
Era arrivato il momento di scegliere una nuova lettura.
Volevo qualcosa che mi catturasse, che mi assorbisse completamente.
Ho scelto 4321 di Paul Auster. Ho divorato 250 pagine in 10 giorni.
Direi che ho fatto la scelta giusta.
Secondo voi mi sono accontentata di questo amore folgorante con Auster?
Bravi, risposta esatta. No.
A distanza di qualche giorno ho iniziato a leggere, in ebook, anche Memorie di una casa di morti di Fedor Dostoevskij. Dopo una prima giornata di full immersion nelle prigioni di confino raccontate da Dosto, ora sto andando a rilento perché, come previsto l’amore per Auster sta crescendo, pagina dopo pagina.
Risultato? Sto leggendo due libri stupendi e non riesco a dividere in maniera produttiva il mio tempo (sempre troppo poco quando si hanno tra le mani certi capolavori).
Come se non bastasse, nell’ultimo periodo ho sperimentato anche gli audiolibri per sopperire alla frustrazione che mi assale in tutti quei momenti in cui vorrei leggere ma non posso perché magari devo cucinare o fare cose in giro per casa.
Per questo, ho deciso di cedere approfittando della promozione di giugno dell’applicazione Storytel: 2 mesi a 2€. Era l’occasione giusta per provare dato che non sono una fan dell’ascolto.
Inizialmente è stato difficile concentrarsi.
Sentivo qualcosa nelle orecchie ma non ascoltavo davvero. Passavano i minuti e mi rendevo conto, all’improvviso, che non avevo prestato la minima attenzione.
Poi ho trovato il libro giusto.
La mia avventura con gli audiolibri è iniziata con Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino. Un titolo molto interessante e intrigante ma decisamente troppo per una mente non allenata.
Sono passata quindi a qualcosa di più facile, soprattutto per ciò che riguarda la struttura ovvero Quando siete felici fateci caso di Kurt Vonnegut (che immagino conosciate tutti).
Una raccolta di discorsi tenuti dall’autore nelle università americane più importanti in occasione della cerimonia dei diplomi.
Decisamente meglio.
Una volta terminato il mio primo incontro con Vonnegut sono passata a Cecità di Saramago, un autore che adoro. Questo titolo è ancora in fase di ascolto.
Nel frattempo ho iniziato e portato a termine Un minuto d’arte di Daniela Collu, letto dalla stessa autrice. Illuminante.
Poi ho scoperto i podcast che sto ascoltando a spizzichi e bocconi quando non ho la concentrazione per leggere o, più semplicemente, per ascoltare storie eccessivamente complesse.
Esperienza molto positiva che mi sta permettendo di scoprire nuovi titoli e ampliare le mie conoscenze su determinati argomenti che vengono trattati nei vari podcast.
Bene Viaggiatori, questi erano i miei aggiornamenti di lettura.
Direi che per oggi è tutto, ho “blaterato” abbastanza.
Nel tempo usciranno le recensioni di tutti i titoli nominati in questo articolo, datemi tempo. Sto ancora metabolizzando di essermi laureata.
A presto,
–Elaysa–
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