Buongiorno Viaggiatori!
Tra i buoni propositi per questi ultimi mesi del 2021, c’è quello di recuperare tutte le recensioni che ho in arretrato che si divideranno tra recensioni e brevi consigli di lettura inseriti nelle rubriche (As)saggio e Libri in pillole.
Oggi iniziamo a lavorare per la conquista di questo obiettivo con un nuovo consiglio di lettura a tema saggi.
Nella fattispecie, il protagonista di questo articolo è il saggio intitolato Smetti di leggere notizie. Come sfuggire all’eccesso di informazioni e liberare la mente, scritto da Rolf Dobelli.
“Ciao, mi chiamo Rolf e sono un drogato, un drogato di notizie.” Se ci fossero dei gruppi di autoaiuto per la dipendenza da news, tipo quelli per gli alcolisti, mi sarei seduto in cerchio pronunciando questa frase e sperando nella comprensione dei presenti. Era più di dieci anni fa.
Da questa frase che apre il saggio appare subito chiaro quale sia il fulcro del testo: le notizie o meglio, il nostro rapporto con esse, siano esse derivanti da carta stampata, passando per la tv, fino ad arrivare ai molto usati (ed abusati) social media.
Dobelli ci presenta la tematica sotto forma di una dieta da rispettare per il nostro benessere, fisico ma soprattutto mentale.
Attraverso capitoli brevi, proposti come consigli per una vita migliore, il libro mira a farci riflettere sui meccanismi che stanno alla base della creazione di news da parte degli addetti ai lavori ponendo l’accento sulle conseguenze, quasi mai positive, che queste notizie hanno su di noi e sulla nostra quotidianità.
Anche quando non ce ne rendiamo conto infatti, le notizie con le quali veniamo letteralmente bombardati nel corso delle nostre giornate, hanno un’influenza sul nostro modo di pensare e concepire le cose.
Quella che scaturisce da queste pagine è una disamina completa riguardo il rischio, analizzato sotto diversi aspetti, che corriamo esponendoci continuamente alle news e accettando di essere succubi di questa nuova tendenza.
Nella maggior parte dei casi non ci accorgiamo dei danni che le news fanno al nostro cervello e ci impediscono addirittura di vedere la realtà per quella che è, talmente siamo soggiogati al potere delle notizie che sentiamo o leggiamo online, notizie che ci perseguitano, che compaiono subdole anche quando meno ce lo aspettiamo.
E noi, almeno apparentemente, non possiamo fare niente per contrastare tutto questo.
O forse sì.
Possiamo cambiare atteggiamento rispetto a ciò che ci viene proposto dai media, dalla tv e dai giornali.
Non siete in grado di influenzare quasi nulla di ciò che sentite nelle news. La quotidiana litania delle cose che non possiamo cambiare ci rende passivi. Le notizie ci logorano fino a farci precipitare nella tristezza, nella disperazione e nel pessimismo. […] Quando il nostro cervello incappa in un’informazione ambigua senza poter intervenire, assumiamo con il tempo il ruolo della vittima. Il nostro istinto d’azione si affievolisce. Diventiamo passivi.
Ho sentito moltissimi pareri riguardo questo libro: c’è chi lo trova illuminante ma c’è anche chi lo trova assolutamente mediocre (e non in senso positivo).
Personalmente lo trovo un saggio ben scritto, godibile e ricco di spunti di riflessione. Il tema sicuramente non è nuovo a noi che viviamo in questo periodo storico ma l’analisi che deriva è precisa e puntuale.
Sicuramente non è un saggio con troppe pretese ma questo non è necessariamente un punto a sfavore.
Infatti, quando si parla di saggistica si dà quasi per scontata una complessità di fondo e ci si mette nell’ottica che leggere un saggio significa leggere qualcosa di estremamente contorto.
Ad oggi credo che si debba abbandonare questa concezione; un saggio non è un mostro infarcito di dati, statistiche, numeri e concezioni filosofiche da esaminare.
Un saggio può essere anche scorrevole, ironico e sagace come quello scritto da Dobelli.
Alla luce di tutto ciò, vi consiglio questo saggio per le seguenti motivazioni:
🔹 il tono ironico che l’autore utilizza per proporci la tematica;
🔹 gli spunti di riflessione che scaturiscono dall’analisi; per quanto possiamo esserne a conoscenza, non siamo mai pienamente consapevoli dei rischi del bombardamento mediatico;
🔹 se volete imparare a guardare il mondo che ci circonda da una prospettiva diversa tutelandovi quindi da eventuali manipolazioni;
🔹 se siete interessati a scoprire i meccanismi che stanno dietro la creazione di un notizia, di un articolo di giornale o di un ban pubblicitario;
🔹 se volete diventare più consapevoli riguardo le modalità con cui le (fake) news si insinuano nella nostra quotidianità.
Inizialmente, devo essere sincera, non ero rimasta particolarmente entusiasta di questo saggio tanto che su Goodreads avevo optato per 3 stelline. A caldo l’ho trovato un libro assolutamente nella media.
Col passare del tempo però, mi sono resa conto che il mio modo di reagire alle news era cambiato e che, ogni volta, ripensavo alle parole dell’autore. E continuo a ripensarci ancora oggi.
Insomma, seppur con leggerezza, Smetti di leggere notizie ha raggiunto il suo scopo.
⭐⭐⭐⭐/5
–Elisa–
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