LITTLE TALKS – TBR e sfide di lettura servono davvero a leggere di più?

Buongiorno Viaggiatori!

Oggi sono qui per condividere con voi alcune considerazioni estemporanee che ho maturato recentemente, mentre mi perdevo tra le pagine dei libri della mia TBR estiva.
In quest’ultimo periodo infatti, complice anche la lentezza agostana, mi sto ritagliando molto tempo per dedicarmi alla lettura attingendo alternativamente dalle varie liste di libri che ho stilato ormai mesi fa e che sto cercando di utilizzare come linea guida per scegliere le mie letture.
Ad un certo punto però, proprio mentre consultavo queste liste, mi sono resa conto che nessuno dei titoli mi attirava davvero.
Leggevo e rileggevo quella lista alla ricerca di qualcosa che facesse scattare in me un minimo barlume di curiosità.
Niente. Il vuoto.

Mi soffermo con lo sguardo sugli scaffali della mia libreria in soggiorno e, inevitabilmente, sento il richiamo delle pagine.
Mi prendo quel momento, tutto per me.
Sono lì in attesa.
Alcuni mi chiamano a gran voce, li sento.

Improvvisamente, mi sono sentita sopraffatta dall’insoddisfazione, consapevole che, ciò che avevo pensato di voler leggere, non mi attraeva più.
Da qui l’idea per scrivere questo articolo e riflettere con voi sulla reale utilità di TBR e liste/sfide di lettura.

È risaputo infatti che noi lettori, me compresa, siamo molto avvezzi a stilare liste infinite di libri da leggere con la speranza che queste ci aiutino a scegliere con criterio le nostre letture del periodo.
Questo si rivela essere un ottimo modo per non cadere nell’indecisione quando dobbiamo scegliere il libro da leggere, avendo librerie stracolme di libri in attesa di essere presi in considerazione da mesi, o addirittura da anni.

Tuttavia, TBR e liste possono essere anche un’arma a doppio taglio per i lettori forti abituati magari ad acquistare libri di tanti generi diversi e leggerli anche contemporaneamente.
Il rischio, inevitabilmente, è quello di cadere nella trappola della performance: leggere per rispettare la TBR e smaltire la pila di libri non ancora letti. Di fatto, è il senso del dovere a spingerci a leggere, non la voglia di farlo. Un approccio di questo tipo ha spesso e volentieri conseguenze disastrose e ci porta a non godere appieno della lettura.

Personalmente, non cedo quasi mai alle TBR consapevole del fatto che finirei per viverle come una sfida opprimente con me stessa le cui motivazioni sinceramente mi sfuggono.
Le TBR mensili, ad esempio, non fanno proprio per me. Ogni tanto ci provo a programmare le mie letture ma rimango sempre con l’amaro in bocca perché “avrei potuto fare meglio”.
Ma meglio di chi?
E soprattutto, a quale scopo?

La verità è che viviamo in una società che ci pone continuamente davanti il mostro della produttività; tutto è vissuto come una sfida, con noi stessi e con gli altri, al punto che facciamo nostro questo atteggiamento e lo riversiamo anche nelle attività che invece dovrebbero essere soltanto un diletto.
Critichiamo il principio della performance ad ogni costo ma ci finiamo dentro, come la maggior parte dell’umanità.

Certo, la sfida con sé stessi è importante ma non deve diventare oppressione, soprattutto per attività come la lettura.
Lo so, non vi sto dicendo niente di nuovo. Eppure ogni tanto è bene ricordarlo, metterlo nero su bianco, razionalizzare certe sensazioni e fare in modo che non si presentino.

Come?
Considerando le TBR e le sfide di lettura solamente come una guida e non come un dovere; facendo pace con noi stessi e rassegnandoci all’idea che, ciò che ci piaceva 10 mesi fa, oggi potrebbe non attirarci allo stesso modo.
I libri non scadono, gli autori non si offendono e noi dovremmo imparare a vivere più serenamente il nostro rapporto con i libri e le sfide che ci poniamo davanti.


Abbiate sempre la lucidità di scegliere ciò che vi fa stare bene e non arenarvi in una lettura che non vi soddisfa. Amatevi al punto da voler passare del tempo di qualità con personaggi che richiedono a gran voce la vostra compagnia, anziché condannarvi ad intrattenere una conoscenza con gente che, per qualche motivo, vi risulta sgradita.

E ora ditemi, che rapporto avete con le TBR e le sfide di lettura?
Le vivete con serenità oppure vi mettono ansia?
Fatemi sapere la vostra opinione ☺

Il verbo leggere non sopporta l’imperativo.
-Gianni Rodari-

A presto

Elisa

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