Le ultime settimane sono state più complicate di quanto mi aspettassi.
Ecco spiegato il motivo del mio silenzio.
Sono stata costretta a prendermi una pausa, ancora una volta, per prendermi cura di me.
Come un animale ferito, mi sono rifugiata da qualche parte, lontana da occhi indiscreti, e ho aspettato che il peggio passasse.
Giorno dopo giorno, avevo l’impressione di scivolare sempre di più, inesorabilmente, in un vortice impetuoso. Mi sono abbandonata ad esso, cercando la forza per contrastarlo.
Sapevo che prima o poi questa sarebbe arrivata. Tutto succede prima o poi.
In realtà però, analizzando la situazione, mi sono resa conto che la mia immobilità era solo apparente.
Ogni giorno ho lottato per il mio futuro lavorativo, ho fatto dei passi avanti, seppur piccoli, per affermarmi e diventare, piano piano, ciò che voglio essere.
Sono state settimane intense, soprattutto dal punto di vista mentale.
A livello fisico i dolori sono, più o meno, sempre uguali a sé stessi. Ma sono consapevole che l’innesco per un circolo vizioso è quotidianamente a portata di mano.
Ho letto poco e pensato troppo; mai veramente concentrata nelle pagine che stavo leggendo;
i pensieri sempre su qualcosa di altro, estraneo al libro che reggevo tra le mani, nel silenzio delle nottate infinite.
Ho preferito i videogiochi ai libri e se fino a qualche giorno fa mi colpevolizzavo per questo, stasera mi dico che ho fatto bene. Ho riscoperto un’altra mia passione che, come tale, va coltivata. Nei videogiochi ho trovato conforto, un modo per svuotare la mente e no, non è stato tempo sprecato.
Poi piano piano, ho iniziato ad uscire dal mio isolamento. Ho fissato i primi obiettivi e li ho rispettati.
Piccoli, ma pur sempre raggiunti.
Ho ricominciato ad allenarmi dopo 10 giorni di antidolorifici e la solita, maledetta paura, di essere tornata al punto di partenza.
Sto riprendendo possesso del mio corpo, ancora una volta.
Stamattina ho terminato Addio fantasmi di Nadia Terranova e ho pianto come non facevo da un po’ per un libro.
Spero di riuscire a parlarvene presto.
Di fatto, questo è l’unico libro che sono riuscita a finire in questo periodo così caotico e spezzettato. Ho iniziato molte storie, ho cercato conforto in tante vite, senza successo.
Stasera però sembra andare decisamente meglio. Gli ultimi giorni sono stati molto positivi, il mio umore e la mia serenità ne stanno giovando e spero anche la mia concentrazione nel dedicarmi alla lettura.
Nel pomeriggio ho iniziato Notte americana di Marisha Pessl, un thriller che non penso abbia bisogno di presentazioni. Ho letto 40 pagine in poco tempo, considerando la media dell’ultimo periodo, e credo proprio di aver scelto il libro giusto al momento giusto.
Infatti, ho bisogno di una storia avvincente, pagine in cui perdermi, dimenticarmi di ciò che mi circonda e, soprattutto, essere coinvolta a tal punto da non pensare a nient’altro.
Vi ringrazio per aver letto questo mio sfogo/aggiornamento.
Mi sentivo in dovere di farvi sapere qualcosa dato che, soprattutto su Instagram, ho ricevuto diversi messaggi in cui mi chiedevate se fosse tutto ok.
Immensamente GRAZIE!
–Elisa–