Ehi tu, leggi l’incipit! 📖

Buon pomeriggio Viaggiatori!

Riemergo dopo settimane di tenebra per rendervi partecipi della mia lettura attuale ovvero Addio fantasmi di Nadia Terranova, romanzo pubblicato da Einaudi nel 2018 e finalista al Premio Strega nel 2019 (edizione LXXIII).

Mi avevano messa in guardia riguardo questo libro e per le emozioni che avrebbe potuto far nascere in me ma non mi aspettavo succedesse subito e in maniera così prepotente.
Mi sono sentita capita, come non capitava da un po’.

Oggi vi propongo l’incipit di questa perla della letteratura italiana contemporanea che merita di essere letta.

Titolo: Addio fantasmi
Autrice: Nadia Terranova


Una mattina di metà settembre mia madre mi telefonò per avvisarmi che entro qualche giorno sarebbero iniziati i lavori sul tetto di casa nostra. Disse proprio così: nostra.
Ma io avevo già da tempo in un’altra città un’altra casa a cui badare, una casa presa in affitto da me e da un’altra persona insieme; non esisteva più una casa che avrei chiamato nostra, quell’etichetta si era staccata quando ero andata via e negli anni successivi ne avevo ripulito la memoria con accurata violenza. Sì, sapevo che il tetto crollava – aveva cominciato a crollare fin dalla mia nascita, non aveva fatto che sgretolarsi e piovere in forma di polvere e calcinacci per tutta la vita che avevo vissuto lì dentro – ma non ne ero in alcun modo responsabile, non si ha colpa per le cose he non vogliamo ereditare e abbiamo già ripudiato. Scrivevo per la radio finte storie vere che avevano avuto un’inattesa popolarità, avevo un uomo, un lavoro, una città diversa, nuove sere e un altro tempo.
Mia madre disse che si era sempre dovuta occupare di ogni problema da sola, la casa le pesava sulle spalle, era stanca ormai, rifare il tetto, che era piatto e piastrellato e fungeva anche da terrazzo, sarebbe stata la sua ultima forma di generosità perché certo non poteva mettere la casa sul mercato bucherellata com’era, prima di comprarne una più piccola e più solida.

[…] bisognava che tornassi per scegliere cosa lasciar andare.
Pensai che era facile, perché, a parte una scatola di ferro rosso custodita in fondo a un cassetto, non tenevo a niente.

In queste pagine, Ida, la protagonista, compie un viaggio alla riscoperta delle proprie radici, forse non del tutto consapevole che ritornare in quella casa significa anche dover affrontare i vecchi fantasmi del passato tra situazioni difficili mai del tutto risolte e assenze che si fanno presenze.
Ed ecco che si trova costretta a fare i conti con tutto ciò che è stato e architettare un modo per superarlo definitivamente.

-Elisa-

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