LIBRI IN PILLOLE 📚 20

Buongiorno Viaggiatori!

In questo ultimo sabato di ottobre, a distanza di un anno dall’ultima volta, torno con un nuovo appuntamento della rubrica Libri in pillole.
Il protagonista di questo articolo, come avrete potuto immaginare dall’immagine in copertina, è Cosmetica del nemico di Amélie Nothomb, pubblicato per la prima volta nel 2001 ed edito in Italia da Voland nel 2003.

Titolo: Cosmetica del nemico
Autrice: Amélie Nothomb
Casa editrice: Voland

Una parola per questo libro: angosciante.

Come può essere angosciante un libro di appena 93 pagine? Fidatevi, la letteratura ha poteri inimmaginabili.

Partiamo dall’incipit. Le prime righe recitano così:

Cosmetico, l’uomo si lisciò i capelli con il palmo della mano. Doveva essere impeccabile perché l’incontro con la sua vittima avvenisse a regola d’arte.

Ciò che cattura subito l’attenzione di chi legge è la parola vittima che fa il paio con nemico presente nel titolo. Stando alla definizione dei due termini, ci si aspetta la contrapposizione tra una vittima (persona che soccombe all’inganno/violenza altrui) e un nemico (colui che nutre sentimenti di avversione verso qualcun altro desiderandone il male).
Ma siamo solo all’inizio.

È opportuno chiarire già da ora che, di fatto, succede ben poco in termini di avvenimenti all’interno di questo libro. La storia infatti si costruisce non tanto su ciò che accade, quanto sulle sensazioni che l’autrice riesce a infondere nel lettore utilizzando pochi elementi.

La vicenda si svolge tutta all’interno della sala di attesa di un aeroporto; uno spazio chiuso quindi che, per quanto ampio, è pur sempre circoscritto e rappresenta una sorta di trappola dalla quale il protagonista non potrà, in alcun modo, scappare.

E veniamo a lui, il protagonista, Jerome Angust, un uomo come tanti altri, o meglio un passeggero in attesa del suo volo che inganna il tempo leggendo un libro. La sua quiete viene però presto interrotta da un altro passeggero che cerca in tutti i modi di infastidire Angust con le sue chiacchiere.

Tra semplici osservazioni e racconti al limite dell’assurdo l’interlocutore irrompe sulla scena, violando sempre di più lo spazio personale del protagonista, costringendolo poi, con le sue domande invadenti, ad una reazione.
Pagina dopo pagina, quello che all’apparenza sembrava un incontro casuale, si rivela sempre più per ciò che è: una vera e propria trappola studiata ad arte.

Io credo nel nemico. Le prove dell’esistenza di Dio sono deboli e bizantine, le prove del suo potere ancora più inconsistenti. Le prove dell’esistenza del nemico interiore sono evidenti e quelle del suo potere schiaccianti. Credo nel nemico perché, tutti i giorni e tutte le notti, lo incontro sul mio cammino. Il nemico è quello che dall’interno distrugge tutto ciò che vale.

Il protagonista risulta quindi braccato, incapace di sottrarsi alle torture psicologiche perpetrate dall’estraneo sbucato dal nulla che dice di chiamarsi Textor Texel.
Il ritmo serrato dello scambio di battute tra i due è il vero fulcro del romanzo. Ma, come potrete ben intuire, non si tratta del classico dialogo rilassato e disinteressato che si instaura tra due persone che si incontrano per caso nella sala d’attesa di un aeroporto. Questo infatti, assumerà sempre di più le tinte grottesche di un’inquisizione volta a sottomettere il protagonista e farlo soccombere; il protagonista si ritroverà quindi con le spalle al muro, trascinato in una spirale di violenza di cui diventa la vittima, impaurito e, al tempo stesso incuriosito, dagli strani discorsi del misterioso Texel.

E il lettore, in tutto ciò, che ruolo ha?

Il lettore è dipinto come un osservatore che, da un angolino della sala d’attesa dell’aeroporto, assiste alla scena, sconvolto e intrigato da quanto sta accadendo, del tutto incapace di smettere di ascoltare. In altre parole, intrappolato, esattamente come il protagonista.

CONSIGLIATO SE:

🔹 non avete mai letto nulla di Amélie Nothomb. Per quanto mi riguarda è stato il libro che mi ha fatto innamorare dello stile dell’autrice;

🔹 siete alla ricerca di un giallo diverso dal solito, apparentemente meno intricato ma non per questo banale;

🔹 avete bisogno di un libro corto ma appagante, ricco di colpi di scena;

🔹 vi piacciono i libri cervellotici, quelli in cui non si sa mai dove si andrà a parare, fino allo scioglimento finale.

Data la sua brevità, mi sono dovuta limitare nel raccontarvi la trama. Vi garantisco però che questa lettura non vi darà tregua, neanche una volta conclusa.

Spero di avervi incuriositi con questo articolo e, ovviamente, fatemi sapere se leggerete Cosmetica del nemico 😊

A presto,

Elisa

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